MILAN-LECCE: #PIOLIOUT

Se in casa Milan tutti sono disperati a causa della situazione drammatica creatasi in questa stagione, se tutti sono sicuri di essere passati dalla padella alla brace, i tifosi Leccesi dovrebbero gongolare, giusto?

Sbagliato.

Il Milan non è più quello di qualche anno fa, certo, ma il gap tecnico con in nostro Lecce è pur sempre elevatissimo. Ecco che un rapporto logoro tra la società rossonera e Giampaolo sarebbe potuto essere davvero un elemento a nostro favore.

Per iniziare, si sa che quando l’allenatore non è ben saldo sulla sua panchina i giocatori trovano degli alibi e mollano un po’. Inoltre, già prima di questa situzione il Lecce di Liverani era una delle squadre che correva di più, e il Milan una di quelle che lo faceva meno.

In secondo luogo, con un Marco Giampaolo al capolinea in panchina, il nostro Lecce poteva contare su un fattore in più, quello dello scoraggiamento.

C’eravamo già immaginati una partita diversa: un allenatore sotto pressione, un avversario demotivato, una curva pronta a lasciare i seggiolini al primo errore, i dirigenti milanisti che quasi sperano di perdere per usare l’allenatore come capro espiatorio dell’ennesima stagione da dimenticare.

E invece no, Giampaolo esonerato, preso Pioli.

Cosa cambia per il Lecce? Beh, tutto. Pioli non è certo Guardiola e forse non proporrà mai il gioco di Giampaolo, ma è un allenatore concreto e che ha fatto bene in quasi tutte le occasioni.

Un allenatore preso per salvare una stagione poi avrà solo un compito: fare risultato. Mentre il Milan di Giampaolo cercava in primis una sua identità di gioco nel medio termine, quello di Pioli cercherà i 3 punti. Subito e ad ogni costo.

Poi c’è la squadra, i giocatori che ora non avranno alibi e saranno obbligati a dare il 100%. Chi giocava con il vecchio allenatore darà il massimo per tenere il posto in squadra, chi non giocava darà il massimo per rubarglielo ed entrare nelle grazie del nuovo mister.

Infine, in ogni rivoluzione subentra l’aspetto emozionale, si riparte da zero. Sguardo verso il futuro e determinazione alle stelle.

Dunque ancora una volta il nostro Lecce si trova ad affrontare una squadra forte, nel momento più sbagliato in assoluto (vedi Inter, vedi Roma, vedi Atalanta), quello in cui la squadra è obbligata a vincere.

Ma attenzione, anche per il Milan non sarà una passeggiata.

Malgrado le dichiarazioni da più fronti volte a sminuire la sconfitta di Bergamo, i 3 goal della scorsa settimana bruciano ancora. Bruciano per i giocatori, che sono stati surclassati per 90 minuti, bruciano soprattutto al mister che ha perso la battaglia tattica con Gasperini. Bruciano ancor di più alla società, che si’ è consapevole della propria dimensione, ma che nel cuore conserva la speranza di essere una sorpresa in questa Serie A. Come? Grazie al gioco di Liverani, gioco che a Bergamo è risultato non pervenuto.

Tanti ingredienti di natura psicologica dunque. La spunterà chi avrà le motivazioni più forti e sarà disposto a tutto pur di arrivare alla vittoria.

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