MILAN-LECCE: L’ARTE DEI FUNAMBOLI

Prima o poi capita a tutti di doversi prendere una pausa.

Da qualcosa o da “qualcuno”, per volere o per forza, di riflessione o di svago, poco cambia. Potremmo essere nell’anticamera di una fine anticipata oppure ai blocchi di una nuova ripartenza. Cosa davvero rappresenti, quasi mai lo sappiamo prima. Nonostante i buoni propositi o le più convinte promesse, la ripresa resta sempre un’(in)certezza.

Come lo era anche quella del nostro Lecce che, dopo la sosta del Campionato per le partite delle Nazionali, tornava a giocare fuori casa con il patema d’animo di un funambolo sul filo delle precedenti, altalenanti, gare esterne. Sospeso tra il percorso sicuro tracciato con i due entusiasmanti successi contro Torino e Spal e l’abisso profondo scavato con gli altrettanti mortificanti capitomboli contro Inter ed Atalanta.

Certo, l’avversario di turno, il blasonato Milan, lasciava propendere il bilanciere più verso gli ultimi due, non fosse altro che per similitudine, trattandosi tutte e tre di compagini lombarde.

Effettivamente, dopo il primo tempo dominato dal diavolo rossonero, avanti solo di un gol per sua imperizia e imprecisione, tutto lasciava presagire che il prosieguo salentino sarebbe stato un altro sfracellarsi a terra.

Ma nel calcio, come nella vita, spesso ci lasciamo fuorviare dall’andamento temporaneo degli eventi, pensando che sia sufficiente essere in vantaggio con i favori del pronostico per portare a casa la vittoria o, viceversa, che stare sotto, dopo magari averle pure sonoramente prese, equivalga automaticamente a non aver più chances di conseguire un risultato positivo.

E invece non c’è mai nulla di scontato, finché si gioca c’è sempre la possibilità di cambiare qualcosa per cambiare l’esito del match.

Così, nella seconda frazione, con qualche accorgimento e tanta determinazione, ecco il Lecce acrobatico che non t’aspetti.
Il primo sorprendente volteggio sulla respinta di un rigore, che pur sembrava non bastare per il nuovo vantaggio milanista a circa dieci minuti dalla fine.

Quindi il secondo esaltante colpo di reni allo scadere del recupero per dare perfetto compimento all’esercizio funambolico.

Complimenti Lecce!!! 

L’importante, ora, è restare sul filo tutta la traversata, per vivere ogni partita all'(A)ltezza del sogno.

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2 Comments

  • Posted 22 Ottobre 2019 10:46 pm 0Likes
    by Graziano

    …e come ogni traversata sul filo non bisogna mai guardare giù, anche se l’altezza e le difficoltà sembrano bloccarti lungo il cammino. Occorre solo guardare avanti e raggiungere l’obiettivo con tutte le proprie forze!

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