SPAL-LECCE: “QUANDO LA VOLPE…

… non arriva all’uva, dice che è acerba!”

Celebre favola di Esopo, proverbio storico fin dai tempi antichi. Un detto che comunque conosciamo tutti. Tante volte lo abbiam citato, persino, forse, su noi stessi.

Dopo aver mancato un obiettivo prefissato e, chissà, avendolo pure sbandierato, piuttosto che ammettere il fallimento, abbiamo ostentato pseudo autogiustificazioni con l’unico risultato di aver perso l’uva e un tantino di autostima e credibilità. Cose che capitano, inutile negarlo. Nella vita, come nel calcio.

Spal-Lecce, per esempio, valevole per il quarto turno eliminatorio di Coppa Italia terminata con uno schiacciante cinque a uno per gli estensi. Un impegno i che i nostri volevano onorare, almeno nelle intenzioni.

Nelle considerazioni successive alla sconfitta, invece, il loro pensare sia normale, in questo momento, di non esser pronti per giocare più competizioni.

Certo, se inizialmente, a legger le probabili formazioni, sorgeva qualche dubbio, alla fine la sensazione certa era che, insieme alla partita, si sia perso anche un piccolo briciolo di quell’onore che in principio si voleva salvaguardare.

Anzi, forse, meglio dire un acino, per rimanere in tema. Un acino che valeva la pena di provare a prendere, magari solo per assaporarne il gusto. Che se fosse stato davvero acerbo, pazienza, bastava aspettarne la maturazione. Pasto solo rimandato.

Alla prossima, dunque, forza Lecce nostro, non arrenderti.

Se non sei pronto o non ci arrivi … prendi la scala!!!

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