FOCUS: LECCE, SI È ROTTO QUALCOSA! MA COSA?

Il girone d’andata è alle spalle e ci sembra di capire sia tempo di bilanci. Affrontiamo il problema da un altro punto di vista, temporale se non altro. Parliamo del Presente. Si è rotto qualcosa, dicevamo, ma cosa?

SPOGLIATOIO-LIVERANI

Sacrilegio! Dire che qualcosa non va  tra lo spogliatoio del Lecce e Liverani, ma si può? In generale nessuno tranne chi è davvero all’interno di queste dinamiche può asserire con certezza che uno spogliatoio abbia dei problemi con il mister, no? E infatti non lo diciamo mica noi. Lo si può intuire, senza troppa fatica, dalle parole dei due giocatori più amati in assoluto dalla piazza, e che hanno lasciato il Lecce da qualche giorno.

Andrea La Mantia alla prima conferenza stampa in casa Empoli sente il bisogno di dire le seguenti parole:

“…ringrazio i tifosi – leccesi -, ma si era rotto qualcosa, soprattutto a livello tecnico. Sono state fatte delle scelte che non mi hanno fatto sentire più parte di qualcosa…”

Fa il paio l’altro Andrea, Tabanelli:

“A volte questo sport è spietato… non guarda in faccia a sentimenti o affetti … sono stati due anni bellissimi anzi mi voglio sbilanciare i più belli della mia carriera fino ad oggi .. non nascondo che ho pianto salutando i miei compagni, ma certe volte nella vita ci sono situazioni più grandi di noi ….  

continua:

“Ringrazio tutti i miei compagni di squadra e tutti i tifosi per l’affetto che mi avete dimostrato, mi sono arrivati non so quanti messaggi non riuscirò a leggerli tutti ma vi ringrazio davvero con tutto il cuore!”

La Mantia fa pochi giri di parole e come in un classico della casa, quando sembra zitto zitto e fuori partita, svetta e di “prepotenza” colpisce il segno. Parole concise ma pesantissime.

Il ragazzo non si sentiva tecnicamente parte del progetto Lecce. Frasi al vetriolo nei confronti di una sola persona: Fabio Liverani. Un Liverani che, in effetti, gli ha quasi sempre preferito Babacar mezzo infortunato. Ed ecco che il suo saluto militare, dopo il bellissimo goal contro la Lazio, sembra assumere dei connotati più polemici di quanto i tifosi non avessero intuito li’ per li’.

Tabanelli invece, come in quei suoi movimenti macchinosi ed armoniosi al tempo stesso, la prende larga ed edulcora il concetto nel suo stile sorridente e bonaccione.

Parla pero’ di sport spietato e situazioni più grandi di lui. Come a dire, ti ho fatto salire dalla C alla A, ti sono servito quando gli acquistoni di Meluso a centrocampo sono stati indisponibili e adesso che prendi Deiola, i prossimi e mi mandi via (aggiungiamo noi, per quattro soldi)?

E poi si lancia nei saluti, con qualche assente pesante. Niente mister e società. Magari è una dimenticanza dettata dall’emozione del momento e dai moderni mezzi di comunicazione (Instagram nello specifico), ma di certo in cima ai suoi pensieri questi ultimi non c’erano al momento del pubblico addio.

Non sappiamo se ci siano stati davvero problemi col mister, ma sappiamo che entrambi i giocatori non hanno iniziato il campionato con la certezza di giocare titolari e che si sono sempre distinti per professionalità ed intelligenza. Perché fare queste dichiarazioni in una situazione senza attriti? Non avrebbero potuto dire semplicemente “ce ne andiamo per giocare di più”?

E in effetti leggi sulle varie testate che il Lecce sta pensando alla cessione di Mancosu nell’affare Ionita. La società sembra far trapelare che il capitano è incedibile (detto da Saverio Sticchi Damiani anche di La Mantia, a dire il vero), ma qualora quest’indiscrezione si rivelasse vera, sarebbe esagerato parlare di una vera e propria epurazione dei senatori? E chissà se magari quel gesto di stizza al momento della sostituzione del Capitano in Parma-Lecce non fosse un segnale di qualcosa di più…

SOCIETÀ-LIVERANI

Qualche crepa, inizia ad emergere anche tra la società e Liverani. La società in realtà continua ad elogiarlo pubblicamente, precisando pero’ che tutte le operazioni di mercato sono state sempre avvallate dal mister. Dall’altro lato, invece, sembra si stia assistendo ad una crescente insofferenza da prima donna di Liverani, che sul tema del valore della rosa non le sta mandando a dire.

Parlare di mercato ed attribuire le sorti del Lecce al successo o all’insuccesso dell’operato di Mario Meluso o alla qualità della rosa è accettabile nelle chiacchiere da bar. Detto ai giornalisti solo a metà campionato e a più riprese può essere interpretato solo in due chiavi. Quella della non fiducia: nonostante abbiamo concordato le operazioni di mercato, lo ribadisco pubblicamente (3 giocatori), nel caso qualcuno volesse fare il furbo – Meluso era stato infatti un po’ più vago. Oppure la chiave della deresponsabilizzazione: se scendiamo in B non è colpa mia neanche un po’, è colpa degli errori di mercato, oltre che degli infortuni. Una sorta di personal marketing per evitare di scendere anche lui di categoria la prossima stagione.

Affermazioni comunque poco eleganti anche nei confronti di chi si è sudato la maglia fino ad ora ed è ancora in rosa. Parole che mostrano che forse Liverani abbia avuto gli onori (e non si stia caricando degli oneri) di un ruolo troppo attivo in questioni di mercato e, indiscrezione dell’ultimo momento, persino sanitarie, e che senta di dover mettere dei puntini sulle i.

LIVERANI-PALAIA

Questioni sanitarie, dicevamo. Pare, infatti, che dall’inizio di questa stagione il tecnico abbia spinto per spostare la riabilitazione di alcuni giocatori a Roma (ricordate le immagini di Pippo Falco su instagram in una clinica Romana?) anziché presso lo storico medico sociale giallorosso, Palaia, e i suoi collaboratori.

infortuni-lecceSe questo fosse vero  parte della responsabilità degli innumerevoli infortuni e lenti recuperi dei giallorossi potrebbe ricadere sul mister, mentre al momento i tifosi si dividono puntando il dito su preparatori atletici e scelte di mercato. Come abbiamo analizzato 3 settimane fa nel nostro speciale infortuni, il Lecce è la prima squadra in A per numero di infortuni e ha probabilmente vinto il campionato per quelli muscolari. Ben 21 infortuni muscolari fino a fine 2019, 6 in più della seconda, il Napoli.

Questa che rimane pur sempre un’indiscrezione sembra trovare conferme nell’ultima conferenza stampa di Saverio Sticchi Damiani, che tra le tante cose analizzate del girone di andata, ha affermato che “da ora tutti i giocatori del Lecce si curano a Lecce”.

CONCLUSIONI

Insomma, dall’esterno, tra dichiarazioni dei giocatori recentemente ceduti, insofferenze del mister, precisazioni della società e il mistero degli infortunati, il Lecce sembra nel caos. Una polveriera dalla quale i tifosi (quelli veri) si stanno elegantemente tenendo alla larga supportando la squadra senza se e senza ma.

Sticchi Damiani, come sempre, è il primo a dare la sveglia, ad inchiodare tutti alle proprie responsabilità, cercando di ricompattare l’ambiente. Basterà? Probabilmente si’, ma vietato sbagliare il mercato.

Solo da li’ il Lecce potrà trovare nuovi stimoli e solo con questi stimoli potrà ricominciare a segnare dei punti in classifica.

Ricordiamoci che il vero top player dello scorso anno, che ci ha portato in Serie A, è stato il gruppo compatto giocatori-società-tifo e speriamo che anche questa volta, lasciando da parte gli obiettivi personali, ci si unisca attorno a quello comune: la salvezza.

What's your reaction?

Leave a comment

Minimum 4 characters