“Ah, se solo potessi tornar indietro!” … Pensiero effimero, vertice dei pensieri, nei momenti difficili della vita di ciascuno.
Ma, se davvero fosse esistita la possibilità di acquistare il biglietto del mio “colossal” interiore, andando a ritroso nelle scene del profondo “io”, varie e tante sarebbero state le domande sorte nel cuor, spontaneamente.
Fino a che punto avrei riavvolto il nastro? Cos’è che avrei cambiato? Cos’è che, invece, avrei lasciato inalterato o modificato appena? Appena … appena quanto?
Sentimentali, formativi, lavorativi, sportivi … quali che siano i fotogrammi di esperienza che dovessero scorrer davanti, o meglio, indietro, tanti sarebbero anche i consigli spalmati su me stesso riguardo cose da fare, oppure da non fare.
Magari, col senno di poi, sembra tutto chiaro. O Forse no. Perché, comunque sia, Chi mi darebbe, a priori, la conferma della positività delle nuove scelte?
Certo, è pur vero, che ci sono situazioni oggettive nelle quali è difficile far peggio. Per i nostri colori, per esempio, una di queste è stata senza dubbio Verona-Lecce.
Quella che, nelle premesse, si auspicava potesse essere la partita delle “V” per.
In realtà, lo è stata effettivamente. Anche se, purtroppo, solo per l’unica “V”, non contemplata nel dizionario giallorosso:
quella di “Vergogna”.
Difficile persino commentarla. Un’unica, illusoria, occasione iniziale, tra l’altro in offside, un tiro fuori, una traversa allo scader del primo tempo, quando si era già sotto di due. Di fatto, praticamente tutto qui.
A parte gli ormai immancabili, salvo l’ultima, due-tre gol al passivo in saccoccia (di cui il terzo su rigore, quasi al novantesimo), i soliti due-tre infortuni in aggiunta a quelli atavici già esistenti e un’espulsione subita, tanto per non farsi mancare proprio nulla.
Veramente, ci sarebbe da premere con decisione il tasto “Rewind”, senza pensarci su.
Non potendolo fare, meglio cancellare Verona-Lecce e “pensare già da domani al lavoro e a quello che possiamo fare la prossima”. Sì, la prossima, sugli spalti del Via del Mare, per continuare ad essere tifosi veri e trascinare questa squadra verso la salvezza, contro tutto e tutti.
Nel frattempo, caro Lecce mio – parafrasando il grande Vasco –
3 Comments
by sangel
Più che il tasto “Rewind” io premerei “Reset”
by ulecce
Ma no dai!!! Fast Forward a Lecce-Torino!
by Tommaso Stefanachi
Hai la brillante capacità di effettuare una cronaca precisa di ogni situazione e di romanzare un momento calcisticamente a dir poco drammatico (o quasi) riuscendo nella difficile metamorfosi del lettore da tifoso arrabbiato per il presente a innamorato fiducioso per il futuro. E più che un “rewind” sarebbe opportuno invocare il Re Wind, il vento monarca assoluto della sorte sportiva di ciascuna compagine di Serie A, affinché torni a soffiare favorevole nel sud-est della Penisola.