LIVERANI: PROMESSA DI DIVORZIO

È un mese che i nostri riflettori sono puntati su Liverani. I risultati sono stati negativi (4 punti in 7 partite), ma non è per questo che l’allenatore ha attirato le nostre attenzioni più del solito. Stavamo, in effetti, cercando capire se una nostra sensazione fosse o meno veritiera.

La cronistoria di questa nostra “agitazione” parte dai giorni di Lecce-Udinese. Giorni in cui il mister aveva polemizzato sul valore della rosa e rimarcato che gli acquisti sarebbero dovuti essere 4-5, come aveva  detto lui, e non i 2-3 dichiarati da Meluso. Giusta puntualizzazione, ma qual era il senso di dirlo ai giornalisti?

Forse quello di far emergere che nel caso di un eventuale fallimento del mercato ed eventualmente dell’esperienza in A, la colpa non sarebbe stata sua, ma della società, rea di non aver messo a sua disposizione una squadra competitiva?

Il mister continuava poi a stuzzicare i nostri dubbi nel post Parma-Lecce e Lecce-Inter, sottolineando ancora la pochezza della squadra e che più di cosi’ non si poteva fare. Ecco che quelle nostre “agitazioni” iniziavano a dar forma all’idea precisa che Liverani si stesse in qualche modo tirando completamente fuori dalla lista dei problemi giallorossi.

Arriviamo a Verona-Lecce, partita vergognosa. Nel post-partita nuovi messaggi sull’insufficienza dei giocatori a disposizione, che unitamente alla gestione sparagnina dei cambi nel secondo tempo, ci aveva fatto chiedere se il mister non avesse proprio mollato. Emblematico il suo dire di non essere sorpreso dai risultati e che questo era il campionato che si aspettava (anche se in realtà aveva lui stesso fissato il target di 17-20 punti a fine girone d’andata). Come a dire “sto già facendo miracoli, che volete da me?”.

Infine la trionfale Lecce-Torino, prima della quale ci auguravamo che il mister, l’“osservato speciale”, cambiasse qualcosina nello stile comunicativo, magari grazie alla serenità portata da un’eventuale bella e convincente vittoria.

Nella conferenza antecedente al match aveva infatti precisato ai giornalisti, che in fondo nel mercato erano stati ingaggiati giocatori che non avevano mai giocato e non si era preso l’attaccante, necessario per i tanti infortuni e per il mistero Farias.

Termina Lecce-Torino e pensiamo: “finalmente!” Questa vittoria bella e convincente darà sicuramente serenità a un mister che pensavamo in confusione a causa degli scarsi risultati. È andata cosi’?

Beh, non proprio. Liverani, a margine del meritatissimo premio della panchina d’argento, rilascia un’intervista in cui dichiara che ora pensa alla salvezza, ma che poi vuole le sue ex (Fiorentina o Lazio, squadre con cui già lo scorso anno è stato in contatto tramite il suo staff). 

A questo punto ci sembra che si stia seguendo un vero e proprio spartito. Una musica in crescendo, partita con qualche puntino sulle “i” e canalizzata pian piano verso un vero e proprio messaggio commerciale: la preannunciata dichiarazione di divorzio e l’offrirsi a due precise squadre, le sue ex.

Tutto ciò’ che il mister dice è legittimo, ribadiamo, e condivisibile, anzi condiviso, nella sostanza. Pessimo mercato estivo, inadeguatezza di alcuni elementi della rosa, troppi infortuni, aspirazioni professionali più importanti del Lecce, ne servivano 5 e non 3, manca l’attaccante (anche se mai presente nei piani concordati con la società).

Tanto giusto nella sostanza, quanto indigesto nei modi e soprattutto nei tempi. Una questione di stile, insomma. Se il destinatario delle sue lamentele fosse all’interno della società, in un’ottica di lavoro di squadra, si lamenterebbe nelle svariate finestre formali e informali messe a disposizione dalla società stessa e non con i giornalisti, atti a portare il messaggio al di fuori del team di lavoro.

Inoltre, prima di parlare dei suoi obiettivi futuri, dovrebbe accertarsi di essere in grado di portare a termine quelli presenti. Quelli di una tifoseria che per ora si benda gli occhi e protegge il Lecce cercando di astenersi dalle polemiche, ma che qualche messaggino l’ha mandato, e soprattutto quelli di una società che, in fondo, l’ha preso in C e gli ha dato i mezzi per rendersi credibile in A.

Una società che quando non è stata all’altezza, invece di nascondersi come tutti dietro all’alibi dell’allenatoreha ammesso con stile impeccabile l’errore e ha cercato di porvi rimedio.

E su questo punto non le manda a dire Meluso, anche se sempre in modo estremamente equilibrato. In linea con le parole del presidente il DS ha subito detto il Lecce crede tantissimo in Liverani, ma aggiunto poi che ci crede cosi tanto da non averlo messo in discussione dopo 1 punto in 6 partite. 

Meluso, criticabilissimo sotto tanti aspetti, questa volta ci vede giusto e mette un punto, anzi un punto esclamativo a questa storia. Liverani non ha più alibi! I risultati negativi pre-mercato e l‘attuale exploit dei nuovi lo mettono con le spalle al muro, altro che “siamo corti, serviva un attaccante”.

Adesso tocca a lui mettere i buoni giocatori che ha a disposizione (se non si infortunano) nelle condizioni di mantenere la categoria. Poi se divorzio deve essere, divorzio sarà e naturalmente ci auguriamo che, grazie alla salvezza, tra le sue ex possa scegliere tra Lazio e Fiorentina e non magari tra Palermo e Perugia.

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