ROMA-LECCE: SULLE MONTAGNE (GIALLU)RUSSE

Roma-Lecce, una partita tra due squadre brave, forse ancor più che a giocar a calcio, a girar sulla giostra delle montagne. (Giallu)Russe, naturalmente, per entrambe le compagini.

Fino a quest’incrocio, però, su rotaie provenienti da versi diametralmente opposti.

Tre sconfitte consecutive capitoline contro altrettante vittorie consecutive salentine. Così si è arrivati al match, proprio con la sensazione di apprestarsi a vivere un’esperienza forte da ottovolante. Tipo quelle che, in fondo, abbiam provato tutti.

Se non realmente in uno dei tanti parchi divertimenti al mondo, certamente nei misteriosi circoli di sconfitte e vittorie della vita. Ognuna con una propria intensità, emozionante ancor prima di salirci sopra. Si alternano gli stati d’animo, tra curve paraboliche a tutta velocità e scariche di adrenalina, su salite e discese batticuore.

Per un certo periodo vai alla grande, più vinci, più ti piace vincere. Ti senti sicuro, ti piace farcela. Dimenticandoti i tuoi limiti, ti convinci di potere tutto …

Invece, all’improvviso, tutto cambia. Cominci a sbagliare qualcosa, subentra la paura di non essere più all’altezza, sei costretto a fermarti. A volte anche bruscamente.

Ecco, in pratica, lo specchio di Roma-Lecce. Una gara che, pur se sempre con tanti assenti e contro una squadra di valore monetario quasi dieci volte superiore, si auspicava fosse “gagliarda e di sostanza” da parte dei nostri beniamini. Al contrario, di sostanza ce n’è stata poca, salvo un palo colpito ad esito ormai scontato, su una splendida battuta incrociata al volo.

Quello dei padroni di casa è stato un dominio fin dalle prime battute di gioco, sia in termini di movimento senza palla che di supremazia territoriale. Ottima la loro lettura degli spazi, attaccati sempre con tempi giusti e giocate di alta qualità, favorite, oltretutto, anche dai tanti, troppi, regali ricevuti. Una sorta di riedizione della serie “quando arriva arriva …”

Risultato? Due marcature per tempo e un tondo 4 a 0 finale per i giallorossi romanisti, che addirittura riuscivano a mantenere la porta inviolata per la prima volta nel 2020. A differenza di quella leccese, purtroppo, ancora la più perforata di tutto il campionato.

In conclusione, speriamo che Roma-Lecce sia stato solo un intoppo sul percorso e non la cuspide di un binario che segna l’inizio di una nuova, repentina, fase di discesa.

Perché, caro Lecce mio …

“passa il tempo le cose sono qui, sto sempre qua, coi miei dubbi irrisolti, non ce l’ho la verità e sempre sulle montagne russe sto … su e giù e si va, nella eterna ricerca della mia felicità”,

come cantavano gli Stadio!

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2 Comments

  • Posted 26 Febbraio 2020 10:03 am 0Likes
    by sangel

    E, allora, auguriamoci una veloce risalita contro l’Atalanta! Viva la frisa, abbasso la polenta!!

  • Posted 27 Febbraio 2020 12:05 am 0Likes
    by Graziano

    Riprendiamo coscienza dei nostri mezzi. È vero, solo al 100% delle nostre capacità riusciamo a fare grandi prestazioni. Ed è per questo che non dobbiamo abbassare la guardia e rialzare subito lo sguardo verso l’obiettivo. Ogni partita deve essere per noi una finale. Non dimentichiamo chi siamo e che abbiamo un grande cuore!
    Forza Lecce!!!

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