LECCE-MILAN: KEEP CALM E SMART WORKING

L’imprevista e ancora in essere pandemia di Covid-19 ha impattato profondamente nella nostra vita. Tutti l’abbiamo sperimentato. Con quali effettive conseguenze, però, ancora non ci è dato di saperlo.

Certo, del «nulla sarà più come prima» ci siamo riempiti bocca e orecchi. Ma sarà davvero così?

Tante altre volte, davanti ad eventi significativi della storia, mondiale, nazionale o anche soltanto personale, si è annunciato l’avvento di un tempo nuovo e di cambiamento, che poi puntualmente non è accaduto.  O almeno non nel senso positivo, auspicato e sbandierato.

Sul momento, pensiamo che le difficoltà in sé, possano renderci persone migliori, fortificandoci. All’atto pratico, invece, senza una nostra decisa assunzione di responsabilità ci scopriamo solo più fragili di prima e incurvati su noi stessi come fossimo tornati indietro nel tempo e nelle esperienze dolorose.

Esperienze, tipo quelle che per i nostri giallorossi son riemerse in tutta la loro amarezza, purtroppo, al fischio finale di Lecce-Milan, uno a quattro per i rossoneri.

La nave salentina è ripartita, sì, ma imbarcando ondate di goleade e con l’equipaggio decimato, esattamente così come la si era lasciata prima della sospensione .Nonostante cinque marcature complessive, della cronaca calcistica c’è poco da riportare.

In primis perché, è bene ribadirlo, senza tifosi allo stadio dire “calcistica” è dire una parola grossa. Poi, perché sostanzialmente è sembrato non ci fosse mai stata partita vera.

Come se il Lecce non fosse proprio sceso in campo, pensando bene (ahinoi!) di continuare, con serafica calma, lo “smart working” sul divano  dei tempi del lockdown.

Dopo un primo tempo concluso miracolisticamente sotto di un solo gol, neanche il raggiunto pareggio su calcio di rigore in avvio di ripresa è servito a riportare i nostri beniamini sul rettangolo di gioco. Un battito di ciglia ed erano nuovamente in svantaggio, e poi ancora e ancora, fino al definitivo poker meneghino che ha concluso i giochi di Lecce-Milan.

Ora non c’è dubbio, è necessario uno smart cambio di passo , pardon, di rotta per ritrovare, tutti, quella giusta condizione psicofisica che ci consenta di essere “attaccati al risultato” di ogni singola partita e, soprattutto, di finale campionato,.

Nel radar c’è già la corazzata bianconera capolista all’Allianz Stadium!?
Nel calcio come nella vita,

“cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.”

(San Francesco d’Assisi)

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