Ne vale la pena … non ne vale la pena …
Chissà quante volte, prima di muovere un passo, abbiamo spetalato mentalmente questa margherita. Perché, spesso, è proprio il valore che diamo alle nostre pene, ciò che dà carburante alle nostre azioni.
La pena, infatti, intesa come sofferenza, è uno stato tipico del nostro essere. Forse, quello più caratterizzante. Per un verso o per l’altro ci accomuna tutti, lo sappiamo.
Ultimamente, sportivamente parlando, lo sappiamo molto bene noi tifosi del Lecce, che in Lecce-Sampdoria lo abbiamo sperimentato con un’ennesima sconfitta. La quinta consecutiva, per la precisione, in cui di pena, ahinoi, se n’è provata e vista davvero tanta.
A partire, innanzitutto, dalla triste visione degli spalti vuoti del Via del Mare, alla quale non ci si riesce e non ci si deve rassegnare, per poi proseguire a quella della partita vera e propria.
Una partita conclusa col risultato di uno a due per i genovesi, per effetto, guarda caso, di ben tre penalty.
Un’altra, deludente, questione “rigorosa” , dunque, frutto di errori, come dire, “penosi”, tanto per rimanere in tema, non solo delle due squadre , ma anche dell’arbitro, che l’ha pesantemente condizionata già dopo appena un quarto d’ora, con una mancata espulsione, che avrebbe lasciato in dieci i blucerchiati liguri.
Lecce-Sampdoria, in conclusione, determina una situazione sempre più pesante per i giallorossi, ancorati al terz’ultimo posto in classifica. Ma “tutto ancora aperto, noi ci crediamo” , hanno, responsabilmente, dichiarato nel post incontro.
Ebbene, proprio su questo presupposto, vogliamo e dobbiamo crederci tutti. Pur consapevoli che, nel calcio come nella vita, essere costruttori di qualcosa che ne valga la pena, non è mai lavoro facile.
D’altro canto,
“qualsiasi cosa che valga la pena di essere tenuta
– dichiarava Ray Kroc, l’imprenditore americano, fondatore di McDonald’s –
merita tutto il nostro impegno e la nostra attenzione!”
Come per noi questa serie A. Non c’è dubbio che impegnarsi al massimo per tenerla ne valga la pena.
Anzi, ne valga la gioia!
3 Comments
by guybrush
Un plauso al fatto che trovi sempre un modo fare una riflessione corretta e pacata malgrado la voglia di buttare tutto all’aria 👏
Io avrei commentato semplicemente: “Ma andate tutti a quel paese” se non peggio 😬
by sangel
Certo che ne vale la pena, perchè no?!? Visto che, in questo campionato farlocco, il fattore campo non esiste, perchè non pensare di andare a Genova o a Udine e vincere? Perchè l’impresa di salvarsi sia possibile, l’importante è che ci credano l’allenatore e, soprattutto, i giocatori, che non mollino proprio ora.
by Graziano
Giusto, a questo punto e con queste “condizioni” di gioco non dobbiamo più sottostare alle classiche regole del “In casa” o “Fuori casa”, squadra di alta, media o bassa classifica. Tutto può essere stravolto, qualsiasi verdetto sulla carta non conta più.
Ora conta solo metterci cuore e testa come sempre, come in ogni cosa. Solo così il nostro Lecce potrà salvarsi!