LECCE-PESCARA: TUTTO È BENE CIÒ CHE FINISCE BENE

Una cosa certa della vita è che, in pratica, di nulla, quasi (appunto, quasi!), vi è certezza. L’incertezza è nella natura delle cose. Lo è persino nella certezza delle regole, figuriamoci se non lo è nelle nostre personali vicissitudini.

Tante, infatti, sono state, per ognuno di noi, quelle dall’esito non scontato, che abbiamo vissuto “borderline”, in bilico sulla bilancia delle emozioni. Spesso, affrontando anche più o meno serie situazioni di pericolo, ma riuscendo, poi, comunque in qualche modo a farla franca. Se ci fosse chiesto di raccontarle, probabilmente, avremmo l’imbarazzo della scelta.

Di Lecce-Pescara, però, posticipo “Monday Night” della sesta giornata di Serie B, noi tifosi del Lecce, non potremmo fare a meno di parlarne.

Già, perché al di là di quanto non dica il risultato, tre a uno per i nostri, e la classifica deficitaria degli abruzzesi, mestamente ultimi sul fondo, la partita è stata tutt’altro che scontata.

Innanzitutto perché non era scontato si giocasse, dal momento che la nuvola del Covid tornava di nuovo ad addensarsi sulla squadra salentina, a poche ore dall’inizio, così come accaduto sette giorni prima in terra calabrese. Poi, subito dopo normalizzatosi, per così dire, il quadro generale sanitario, per tutto ciò che si è visto al Via del Mare. Visto daccapo alla TV, purtroppo, dal momento che, per la repentina recrudescenza della pandemia, si è tornati a giocare negli stadi vuoti, senza neanche quei mille tifosi sugli spalti che perlomeno una parvenza di pubblico, la davano.

Comunque sia, una volta in campo, partenza in quarta per i giallorossi. Dopo soli sei minuti di gioco, già sbattevano sul portiere avversario che, con uno scatto da delfino vero, sventava incredibilmente un tiro ravvicinato a tu per tu. Appuntamento col gol, però, solo rimandato di una manciata di minuti. Batti e ribatti in area pescarese, mezza girata al volo, uno a zero e palla al centro. Con l’auspicio che questa volta si riuscisse a mettere presto in ghiaccio la vittoria con altre marcature. Invece, si continuava registrando pressappoco gli stessi, calanti, stati di tensio-attenzione di Cosenza, con almeno tre limpidissime occasioni sprecate dai nostri beniamini. Primo tempo che si concludeva così, con il minimo vantaggio interno.

L’avvio della ripresa, però, meno male, pareva un replay di quello iniziale. Cinque minuti e il raddoppio era cosa fatta con traversone da destra millimetrico e facile deviazione sotto porta. Lecce-Pescara, primo successo casalingo dell’anno in cassaforte? Neanche per idea! Allo scoccar del terzo quarto, nuovo calo di attenzione, ripartenza biancoazzurra e destro a giro dalla distanza sul palo interno più lontano. Due a uno e match che tornava in discussione. Tanto che, dopo pochi giri di lancette d’orologio, solo un prodigioso volo del nostro estremo difensore impediva al punteggio di fissarsi clamorosamente in parità. Nel momento migliore degli ospiti, però, una loro ingenuità in fase d’impostazione si tramutava velocemente nell’allungo sprint del terzo gol che a quel punto, sì, chiudeva di fatto la partita e ogni altra eventuale recriminazione.

Alla fine, “tutto è bene quello che finisce bene” recita un famoso detto proverbiale. “… “E l’ultimo chiude la porta” avrebbe aggiunto Ten, il saggio assistente orientale del famoso detective Nick Carter, cartone animato protagonista negli anni settanta della nota serie Supergulp. Naturalmente, riferendosi alla porta giallorossa, magari già dalla prossima partita.

Tuttavia, la verità è che, probabilmente, aveva ragione William Shakespeare quando diceva che

“la trama della vita

– come quella del calcio, aggiungiamo noi –

è un tessuto misto, bene e male mescolati insieme“.

Ed allora, se

“dir questo è bene o questo è male come si fa

cantava la mitica Vanoni

… personalmente sarei contento di continuare sempre così

– o nostro amato Lecce, aggiungiamo noi –

e di non dire mai che tra di noi finisce qui’.

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3 Comments

  • Posted 4 Novembre 2020 7:44 pm 0Likes
    by sangel

    Dice il saggio: tutto è bene ciò che finisce bene…e l’ultimo chiuda la porta! SLAMM. In realtà, “e l’ultimo chiuda la porta” lo diceva l’altro assistente di Nick Carter, il gigante Patsy.

  • Posted 5 Novembre 2020 11:45 pm 0Likes
    by Graziano

    Che dire… È andata bene!
    L’importante è provarci sempre.
    Solo con la forza di volontà, convinzione, applicazione (e un pizzico di fortuna) si portano a casa i risultati.
    Ora pronti per una nuova sfida, con la consapevolezza che bene o male che vada noi saremo sempre lì a sostenere la nostra squadra giallorossa!

  • Posted 9 Novembre 2020 1:07 pm 0Likes
    by Linda

    Articolo stupendooooo!
    Io che non avevo visto la partita Sono stata in tensione fino alla fine della lettura per sapere come andava a finire 😅
    Si perché leggendo l’articolo sembrava di stare un campo con la strizza allo stomaco!
    Meno male che tutto è bene quel che finisce bene e finalmente il Lecce porta a casa una vittoria💪🏻
    E poi nel calcio come nella vita (per citare qualcuno😜) “Chi vuol esser lieto sia del diman non v’è certezza”.
    Alla prossima Pj 🤗

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