LECCE-VENEZIA: BICCHIERE VUOTO PER PIENO

E’ più forte di noi.

Ci assale a cose fatte, ci pervade, ci misura e, spesso, dopo tanto disquisire, non ci lascia neanche le certezze che vorremmo. Forse l’avrete già intuita. Si tratta dell’atavica, metaforica, domanda se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. Nelle tante e varie partite della nostra vita, ci sono volte in cui proprio non possiamo fare a meno di tirarla in ballo.

Prendiamo Lecce-Venezia, per esempio.  Scontro doc tutto da degustare col profumo di antichi aromi d’alta classifica, in programma per la decima giornata di Serie B. Bicchiere salentino da sei risultati utili consecutivi, di cui gli ultimi quattro altrettanti successi. Gradazione, però, solo di punto superiore a quello lagunare.

Si parte con l’analisi visiva per la prima ventina di minuti. Poi i giallorossi danno consistenza al match, portandosi in vantaggio con un destro del capitano, di prima battuta, appena dentro l’area di rigore. Un sorso effervescente che scende piacevolmente giù, insaccandosi sulla sinistra del portiere ospite. Sembra il preludio di un’altra mescita abbondante di gol e di punti. Invece, due boccate arancioneroverdi, in poco più di cinque minuti, sul finir del primo tempo, sgombrano dai facili entusiasmi il catino del Via del Mare, già desolatamente decantato senza pubblico.

La ripresa è praticamente tutta un bouquet di intensità dei nostri, di corpo e di persistenza nella metà campo veneta. Ma è solo a una decina di minuti dal novantesimo che con una profonda percussione in area finalizzata di destro in rete, riescono a rabboccare il risultato sul pareggio.

A nulla vale il loro continuo far roteare il calice, reso ancora più vorticoso dalla concessione di cinque minuti di recupero e dalla superiorità numerica giunta comunque troppo tardi. Lecce-Venezia termina in pareggio, sul punteggio di due a due.

E qui, il dilemma originario sorge spontaneo. Un punto guadagnato o due punti persi? Vale a dire, appunto, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

  “La questione è se placa o no la tua sete”

rispondeva lo scrittore americano Larry Winget.

Nell’immediato, certamente, potrebbe essere una prima, significativa, chiave di lettura. Ma nel calcio, come nella vita, la positività di un fatto non dipende tanto dal fatto in sé per sé, quanto dalla nostra valutazione dello stesso, anche oltre la contingenza del momento.

Per cui il segreto è quello di proiettarsi nel futuro con pensiero duttile e sguardo a tutto tondo. E’ meglio riflettere sul vuoto per pieno che sarà, tenendo d’occhio pure la bottiglia, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sull’un mezzo oppure sull’altro che ora sono nel boccale.

Che poi, oltretutto,

“mezzo pieno, mezzo vuoto, questo è il solo e unico bicchiere che abbiamo”

cantava Max Pezzali e occorre tenerselo stretto.

Dunque, forza Lecce, nostro unico, caro, calice di stelle. Per quanto mezzo vuoto tu talvolta potrai essere, per noi sarai sempre molto più pieno di ogni tuo avversario.

Perché l’importante è provare ogni volta a fare ciascuno del proprio meglio per riuscire a brindare tutti insieme a fine campionato.

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1 Comment

  • Posted 8 Dicembre 2020 11:23 pm 0Likes
    by Graziano

    Mezzo vuoto o mezzo pieno, teniamoci ben stretto questo pareggio che ci fa comunque muovere la classifica e ci fa imparare un’altra buona lezione di calcio e, come sempre, di vita!

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