PORDENONE-LECCE: SI PUO’ DARE DI … PIU’ O MENO

Quale che sia la sommità prefissata, il tempo e il percorso stabiliti, non vi è alcun dubbio, per raggiungerla dovremo dare “fondo” a tutte le energie che abbiamo dentro.

Di tanto in tanto, però, è proprio quel “fondo” che ci sfasa. I suoi contorni ci appaiono sfumati e indefiniti, per non parlare della sua profondità. A volte sembra che ciò che manca cancelli quel che c’è. Altre volte, invece, che quel che c’è nasconda ciò che manca. Altre ancora, infine, a chiudere a tutto tondo il circolo vizioso, che l’unica, plausibile, visione sia quella dicotomica del “tutto o niente”, propria dei bambini.

Darsi in ogni frangente la giusta regolata è difficile, ahinoi. Molto difficile, per tutti. A meno che, per quanto si pensi di aver fatto bene, non si consideri, diceva Gianni Agnelli, “l’Avvocato” per antonomasia, che

“una cosa fatta bene può essere fatta meglio”.

A prescindere. Senza alcun risparmio e senza troppi calcoli. Ovviamente nel limite della ragionevolezza.

Ovvero quello in cui noi, cuori leccesi, ci si sforza di vedere Pordenone-Lecce. Allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro è la ventesima giornata del campionato cadetto, prima del girone di ritorno.

Partenza sprint della squadra salentina. Già all’ottavo, profondo lancio in area friulana e destro volante che supera l’estremo difensore neroverde. Euforia, però, spenta all’altezza della gola. Gioco fermo per presunto blocco in fase d’attacco. Al contrario, al quarto d’ora tutto è buono. Buono, giusto e straordinariamente bello. Altro spiovente in area dei padroni di casa, respinta corta, aggancio, dribbling tra due difensori, scarto di un terzo e destro di precisione in fondo al sacco. Sembra l’overture di una sinfonia a note solo giallorosse. Il vantaggio, invece, dura appena una manciata minuti. Passaggio filtrante dei ramarri in verticale sulla sinistra, piroetta a saltare il marcatore e bordata in porta. Il portiere leccese si supera, ma nulla può sulla corta ribattuta in rete. Distanze ristabilite, inerzia del gioco invertita. Ciò nonostante, di fatto, null’altro di sostanziale nel primo tempo.

Nel secondo, più paura di perdere, meno voglia di vincere. Due sole le occasioni davvero degne di nota, entrambe nel finale, una per parte. Colpo di testa stampato sulla base esterna del palo neroverde al minuto ottantatré. Provvidenziale salvataggio sulla linea di porta giallorossa al primo degli abbondanti quattro minuti di recupero che chiudono Pordenone-Lecce sull’uno a uno.

Il triplice fischio dell’arbitro consegna ai nostri, quindi, un altro risultato di parità. Un altro bicchiere vuoto per pieno. Anzi, vuoto più o meno, potremmo dire in questo caso. Il quarto nelle ultime cinque gare. Il decimo nel totale, esattamente la metà delle venti finora disputate. Come la metà sentenza che ogni volta ci consegna. Se da un lato è vero che si è mossa una classifica che ci vede ancora a soli quattro punti dalla promozione diretta, dall’altro è pur vero che son tante – ben sei – le squadre che ci precedono.

Quel che, comunque, è certo, nel calcio come nella vita, è che

si può dare di più

cantava il famoso trio vincitore di Sanremo ’87,  Morandi Ruggeri Tozzi

perché è dentro di noi, si può dare di più senza essere eroi”.

Sì, senza essere eroi. Semplicemente, basta essere … da Lecce!

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4 Comments

  • Posted 3 Febbraio 2021 10:31 am 0Likes
    by sangel

    D’accordo con Corini, punto che muove la classifica, da non disprezzare come, spesso, si sente nei commenti dei tifosi. Ora, però, occorre uno scatto per essere “più o meno” protagonisti.

  • Posted 3 Febbraio 2021 11:02 pm 0Likes
    by Graziano

    Buon punto e buon lavoro sinora svolto dal club dopo la discesa nella serie cadetta.
    Però ricordiamoci che siamo il Lecce e che abbiamo una passione dentro che ci deve spingere in ogni partita, in ogni minuto di gioco. Questo farà veramente la differenza.
    Forza Lecce!!!

  • Posted 8 Febbraio 2021 12:48 am 0Likes
    by Linda

    È vero che si può dare sempre di più ma questo non deve diventare il tormentone della nostra vita altrimenti si finisce per non essere mai abbastanza. Si può dare di più o, come sottolinei tu, anche….MENO. È allora.. forse.. può andare bene anche il “più o meno”!

  • Posted 8 Febbraio 2021 11:16 pm 0Likes
    by Lucia77

    Penso a tutte le volte in cui le relazioni si frantumano perchè un solo errore in qualche modo mette in discussione o addirittura cancella tutto quello che c’è stato prima. Questa è una cosa che mi fa paura.
    Mi fa paura anche il “tutto o niente”…. mi sembra che non riusciamo più cogliere le sfumature!

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