VENEZIA – LECCE: (FORE DE) CAPU E CORE (PRESCIATU)

Proviamo a fermarci un attimo. Chiediamoci quale sia la nostra postura nelle cose che facciamo. Se ci poggiamo più con la testa o più col cuore. Se siano più le volte in cui ci ritroviamo col cuore oltre l’ostacolo, in gola o in mano, oppure quelle in cui abbiamo la testa sulle spalle, tra le nuvole o sotto la sabbia. Alla fine della lunga conta, forse, staremo ancora cercando la risposta.

Di sicuro, invece, una risposta in questo senso possiamo darcela noi, cuori leccesi, pensando a Venezia-Lecce.Una sorta di spareggio al vertice, valevole per la ventinovesima giornata, decima di ritorno, del Campionato di Serie B.

La fibrillazione, allo Stadio “Penzo”, inizia subito, trascorsi una decina di minuti. Su profondo cross dalla sinistra, errato disimpegno della difesa lagunare e giallorossi in vantaggio con una mezza girata di sinistro dal cuore dell’area di rigore. I padroni di casa reagiscono, ma la difesa salentina regge. Per lo meno fino agli ultimi trenta secondi dell’unico minuto di recupero del primo tempo, quando su corner tagliato viene colta in controtempo. Deviazione sfortunata nella propria porta ed è classico autogol. Al riposo negli spogliatoi si va in parità, sull’uno a uno.

La ripresa si apre con uno spettacolare tuffo al cuore. Quello salva risultato del nostro estremo difensore che, al quarto minuto, respinge un tiro a colpo sicuro da non più di mezzo metro. A seguire, ecco in onda, l’infallibile spot del calcio che conosciamo tutti: “gol sbagliato, gol subito”. Difatti, repentino capo-volgimento di fronte. Pennellata al centro dell’area di rigore veneta e colpo di testa vincente per il cinico raddoppio giallorosso. Gli arancioneroverdi, però, non mollano e dopo sette minuti riagguantano il pareggio. Bello e imparabile il tiro al volo da dentro l’area che si insacca dritto per dritto sul secondo palo. Due a due come all’andata e palla nuovamente al centro. Emozioni finite? Calcoli di classifica? Neanche per idea. Il Lecce, con una prova di grande solidità mentale, continua a macinare gioco a testa alta e al minuto settantuno torna ancora avanti, su rigore cercato con furbizia. Il calcio dal dischetto, trasformato con cuore palpitante dal nostro bomber, capocannoniere del torneo, si insacca all’angolino e questa volta, di fatto, chiude la partita.

Venezia-Lecce, dunque, nonostante qualche naturale patema d’animo sul finale, si conclude col punteggio di due a tre. Una vittoria pesante, la terza consecutiva. A dimostrazione che

“una buona testa e un buon cuore

affermava Nelson Mandela  –

sono sempre una combinazione formidabile”.

Una combinazione formidabile e infinita che con le sue innumerevoli sfaccettature ci coinvolge tutti indistintamente. Nel calcio come nella vita, indipendentemente da dove ci si trovi. Sul rettangolo di gioco o a casa sul divano. Sugli spalti dello stadio (un tempo, quando si poteva) o sugli spalti della nostra quotidianità e del nostro sogno.

Ed allora forza, caro Lecce nostro, continua così, non ti fermare. Ora più che mai,

“you’re just like a dream

canta la svedese Léon

and ooh, ooh, ooh, oh You set my head and heart on fire”.

Ovvero, tradotto in italiano, sei proprio come un sogno e hai dato fuoco alla mia testa e al mio cuore.

Oppure, ancora, per dirla alla leccese, tutti insieme … simu fore de capu e core presciatu!!!

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2 Comments

  • Posted 20 Marzo 2021 9:59 am 0Likes
    by Linda

    “Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente e il sogno realtà diverrà” cantava cenerentola😅 Ed è vero a quanto pare. Ci devi mettere si’ la testa nelle cose….ma soprattutto il cuore e crederci davvero. E mi pare che la squadra leccese lo stia facendo alla grande. Crederci sempre…arrendersi mai! E ora per dirla alla Pj caro Lecce ” The show must go on”.💪

  • Posted 20 Marzo 2021 8:45 pm 0Likes
    by Graziano

    Contentissimo per la prestazione del nostro Lecce! Darà tanto morale dopo l’ultimo momento buio di qualche tempo fa che aveva oscurato il cammino. Ora testa e cuore alla prossima sfida! Ma non abbassare mai la guardia, la strada è ancora lunga! 😉

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