BENEVENTO-LECCE: UNA QUESTIONE DI DIREZIONE

Pur senza saperlo, dobbiamo ammetterlo: lo sapevamo. Che Benevento-Lecce,  atteso anticipo della terza giornata del Campionato di serie B,  sarebbe stata una questione di direzione, lo sapevamo già, lo sentivamo.

L’avevamo persino letto, la sera della vigilia. Sullo striscione degli Ultras Lecce appeso sulla cancellata del Via del Mare. Per loro, profitto e passione non potranno mai andare nella stessa direzione.

Difficile non essere d’accordo.

Spesso, nel calcio come nella vita, a prescindere da quali siano le vere o presunte posizioni di partenza, con la scusa di inseguire le passioni, in realtà si cacciano profitti. In realtà si dirigono solo narrazioni per incorniciare meglio ciò che si fa.

“Vogliamo massimizzare la passione, non i profitti”. (link ) Così, appena qualche mese fa, dichiarò il presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin, contro la creazione della famosa Superlega.

“Ma vabbè

canta il rapper Franco126

è una bella sensazione, come se tutto girasse nella giusta direzione.”

Ma fermiamoci qui …

… E torniamo a noi, invece, cuori leccesi. Alla questione nostra. Alla nostra direzione.

“A che ti serve

– si chiedeva Marco Aurelio

fare tante ipotesi quando puoi vedere chiaramente cosa si deve fare e di conseguenza procedere serenamente in quella direzione, senza voltarti indietro?”

Appunto! Esattamente questo, col Benevento, era l’auspicio.  Che la chiusura del mercato e la sosta per le gare delle Nazionali fossero servite al nostro Lecce per vedere più chiaramente cosa fare e quindi procedere per la giusta direzione senza voltarsi indietro a guardare l’unico punticino fin qui raggranellato nelle prime due partite.

Il “principiare” dei salentini al “Ciro Vigorito” sembra davvero essere quello per il verso giusto. Nei primi dieci minuti per ben due volte vanno vicinissimissimi al vantaggio su altrettante azioni fulminee in ripartenza. Poco prima della mezz’ora, invece, sono i campani ad arrivare a un passo dall’uno a zero. Il clamoroso, potenziale, autogol è sventato d’istinto oltre la traversa dal portierone giallorosso. Nonostante gli sforzi di tutti, negli spogliatoi si rientra sul niente di fatto di partenza.

La ripresa si apre con un gran sussulto per presunto fallo di mano in area dei sanniti. Il responsabile della direzione (!) di gara, prima, tra l’incredulità generale, concede il penalty. Poi, dopo la revisione al Var dell’azione, ritorna sui suoi passi e lo annulla.

Al minuto sessantacinque ancora i giallorossi sfiorano la segnatura. Un missile dal limite fa rotta direttamente sul palo e torna in campo. Rispondono i campani che insaccano, meno male, per un pelo in fuorigioco. Girandola di sostituzioni da entrambe le parti e altra conclusione in porta, l’ennesima del Lecce. Questa volta debole e centrale. A tre minuti dal novantesimo, però, sono proprio i padroni di casa a mancare incredibilmente la porta vuota. Il cross basso, taglia area, è deviato fuori d’un soffio, in scivolata.

Così, Benevento-Lecce termina a reti bianche. Un risultato che se da un lato, per i nostri è utile perlomeno a registrare una ritrovata “solidità” difensiva, dall’altro, li lascia ancora desolatamente a secco di vittorie.

Per questo “a partire dal prossimo allenamento chiederò più furia agonistica, più determinazione – ha tuonato Mister Baroni nel post match – Il Benevento, oggi, con dei cross messi dentro, ci ha creato importanti pericoli, che avrebbero potuto indirizzare la gara nella loro direzione.” 

Perché, sì, alla fine, in tutti i sensi, sempre … di direzione è “una questione.”!

E allora, sempre e comunque Forza Lecce! Che

“cambiare tutte le abitudini

canta Vasco  –

eliminare le meno utili, e cambiare direzione … cambiare marca di sigarette o cercare perfino di smettere … non è poi così difficile … “

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