SPAL-LECCE: UNA QUESTIONE DI PERSONALITÀ

E’ un qualcosa di così altamente dinamico e, per certi versi, di così anche altamente variabile, che molte volte ci dimentichiamo di quanto averla sia importante e fondamentale.

D’altro canto, è pur vero, ci sono alcuni che ne hanno addirittura una doppia. Altri che ne hanno persino tre: quella che fanno vedere, quella che hanno e quella che credono avere.

Comunque sia, la personalità, quella “mescola” di caratteristiche psichiche e di modalità comportamentali dalle sfumature infinite, è ciò che ci rende unici al mondo.

“Tutto quello che dobbiamo fare

– asseriva Edward Bach, il medico e scrittore britannico ricordato per i suoi rimedi terapeutici pseudoscientifici che prendono il nome di “Fiori di Bach”  –

è conservare la nostra personalità, vivere la nostra vera vita. Essere capitano della vera nave. E tutto andrà bene”.

 

In estrema sostanza, l’esperienza di noi cuori leccesi in terra estense in occasione di Spal-Lecce, suggestivo match serale infrasettimanale valido per la quindicesima giornata di Serie B.  Vale a dire, una straordinaria questione di personalità.

 

Anzitutto, a partire già dalle premesse, per via della caratura delle due squadre, accomunate dalla recente, congiunta, retrocessione dalla massima serie e, ancor di più, dagli illustri “ex” scesi in campo per la prima volta a maglie invertite.  E poi, per quanto accaduto al “Mazza”  durante le fasi di gioco della partita, molto accese fin dalle prime battute. 

Subito una chance a testa per sbloccare la gara, ma entrambe le conclusioni sono fuori dallo specchio. A seguire, intorno al quarto d’ora, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, occasionissima per i padroni di casa con un gran colpo di testa ravvicinato. Lo strepitoso riflesso felino del portierone salentino sventa la minaccia. A questo punto, il Lecce, come punto nell’orgoglio, reagisce, alza il baricentro e comincia a pressare con convinzione. Tanto che al ventitreesimo passa in vantaggio.  Il pallone recuperato dai giallorossi all’altezza del centrocampo è servito in profondità. Il portiere biancazzurro respinge la prima bordata in diagonale, ma nulla può sulla ribattuta. Tocco facile e rete da due passi. Poco dopo, brividi. Respinta di braccio della difesa, in area leccese. L’arbitro non la reputa fallosa. Decisione, meno male, confermata anche al VAR check. Il pareggio, però arriva comunque a quattro minuti dall’intervallo.

La Spal sfrutta un errore giallorosso in fase di impostazione e si rilancia in avanti fino al limite dell’area, passaggio laterale al centro e piatto di sinistro vincente.

Dopo un primo tempo nel complesso ben giocato da entrambe le compagini, nella ripresa il Lecce dilaga. Appena sei minuti dal rientro in campo ed è nuovo vantaggio. Palla vagante, raccolta al limite dell’area di rigore spallina e missile, imparabile, di destro, al volo, che si insacca sotto la traversa, sfiorandola. Al settantasettesimo, nonostante alcune ripartenze sprecate che iniziavano a destare qualche preoccupazione, arriva pure il tris, grazie alla seconda giocatona dell’ex @gabrielstrefezza . Dall’out di sinistra dell’attacco, dribbling ad accentrarsi e, sempre dal limite, inesorabile, micidiale rasoiata, ora di destro, alle spalle del portiere emiliano, nell’angolino più vicino. Infine, allo scadere del recupero, è il palo, immolandosi su un grande destro a giro, a toglierci la gioia del pokerissimo. Ma va benissimo così.

 

Spal-Lecce si conclude sull’uno a tre per i nostri.

Un risultato che allunga a quattordici la striscia di quelli utili consecutivi, avendo pure il migliore attacco del torneo con ben ventisette marcature realizzate. Nonché il settimo successo su quattordici gare giocate, il 400° della storia del Club. Ma soprattutto, per Mister @Marco_Baroni_official una “vittoria importante con grande personalità.” 

Infatti, nel calcio come nella vita, proprio per non omologarci agli altri, per restare unici e speciali, dobbiamo ricordarci di quanto sia sempre una questione di personalità, di quanto sia importante mantenerla “grande”, salda e allo stesso tempo viva.

Dunque, Forza Lecce nostro, continua così, che tu

“possiedi personalità

canta Celentano

una (personalità) dolce (personalità) guardi (hai personalità) ridi (hai personalità) baci (hai personalità) … Per questo mi hai rubato il cuore, è vero (vero, vero)!”

What's your reaction?

Leave a comment

Minimum 4 characters