LECCE-EMPOLI: QUANDO ARBITRO FISCHIA

“A fare di te la persona che sei non è la carriera. Sono il comportamento nei confronti di chi ami e le tue scelte nella vita. La libertà non ha prezzo.” Parole sacrosante quelle del noto attore Andy Garcia … quando arbitro fischia.

Tant’è che “il Padrino” sarà venuto apposta al Via del Mare per ricordarle ai giallorossi personalmente prima della gara valida per la 32^ giornata di Serie A. Lecce ed Empoli, infatti, entrambe in piena bagarre della corsa salvezza, si giocano la “libertà” di militare nella massima serie anche il prossimo anno. 

Appena il tempo di ricordare il compianto Ultras Lecce Salvatore, detto “Balilla”, purtroppo venuto a mancare prematuramente, che per i #cuorileccesi è subito shock. Al 5′ fuga ospite strepitosa sulla sinistra, cross al centro dalla linea di fondo e deviazione sotto porta vincente. L’arbitro, però, mano male, viene richiamato dal VAR. Dopo un lungo consulto, fischia annullando tutto perché l’azione è nata da una presa con le mani del portiere empolese fuori dalla sua area di rigore.

Il pericolo scampato dà la scossa ai padroni di casa che cominciano a produrre gioco ed occasioni. Al 20′ prima al volo e poi di testa chiamano al doppio intervento l’estremo azzurro, che si ripete alla mezz’ora alzando sulla traversa un potente tiro da fuori. E’ marcato toscana, tuttavia, il finale di frazione. Una bella rovesciata si spegne non lontana dallo specchio della porta giallorossa. A seguire un’auto-deviazione di testa e il successivo tentativo ancora di testa esaltano i super riflessi del portierone leccese. Si va così al riposo sull’iniziale risultato a occhiali.

La ripresa inizia a ritmi più bassi. Al 58′, però, il Lecce ha un’impennata, di testa sugli sviluppi di un corner. E’ ancora il portiere a salvare i suoi con un intervento a dir poco strepitoso. Man mano, tra errori di misura e giocate corte, la paura di perdere sembra prevalere sulla voglia di vincere. Fino a che, intorno all’ora di gioco, scocca il momento delle scelte di vita, ovvero dei cambi, sia di uomini che di modulo. A sortire l’effetto auspicato sono proprio quelli effettuati dal Lecce. Al 90′ da una rimessa laterale, il neo entrato @Santi_Pierotti riceve in area e con caparbietà vince un duello che sembrava perso. Ed ecco qui la scelta di grande altruismo e di amore per la squadra. Anziché tirare in porta, passa il pallone a @NicolaSansone91 che, tutto solo, lo spinge in rete a porta vuota. E’ un tripudio sugli spalti.

Quando arbitro fischia, partita finisce uno a zero per i salentini. Un successo fondamentale per la salvezza del Lecce, che vola a +5 sulla zona retrocessione a sei giornate dal termine.

“A 32 punti comunque non sei salvo – commenta lucidamente mister Gotti a fine partita – Non solo il Lecce, tutti devono stare sul pezzo partita per partita. La Serie A è così. Il gol? Sansone su assist di Pierotti da rimessa laterale di Venuti, tutti entrati da pochissimo. Pierotti è stato bravo a non essere egoista, ha una fame enorme ma ha avuto la lucidità di servire Sansone, anche lui subentrato. Sono quelle cose magiche che certe volte capitano.”

Come dire, #nelcalciocomenellavita è proprio come diceva Andy Garcia. L’identità personale la costruisci sulla base del comportamento che assumi nei confronti di chi ami e la scelta diventa l’unico punto di riferimento al quale fare appello. E non c’è scelta senza libertà, come pure non c’è libertà senza la possibilità di esercitare la propria capacità di scelte libere, responsabili e con i giusti tempi.   “Dipendeva da scelte di tempo” canta Enrico Ruggeri.

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