LECCE-MONZA: QUANDO ARBITRO FISCHIA

Chiudi gli occhi e concentrati un attimo. Se ti dico “sapore”, a cosa pensi? Difficile rispondere a colpo eh? Da quelli semplici ai più raffinati, “il numero dei sapori è infinito” diceva il politico e gastronomo francese Anthelme Brillat-Savarin. Ed effettivamente, tanti e di tanti tipi sono i sapori che ti affiorano dentro. Il sapore di un piatto prelibato, di un bacio da innamorato, quello di un sorso di birra fresca quando sei accalorato. Il sapore sempre diverso e particolare di una partita … quando arbitro fischia.  

Al Via del Mare per la 34^ giornata di Serie A si incontrano Lecce e Monza. I salentini in campo col tifoso d’eccezione Sam Umtiti per provare a dare un altro succulento morso alla prelibata salvezza. I brianzoli, invece, per cercare un ultimo disperato appiglio alle qualificazioni in Europa.

Pronti, via. La prima fase è di studio per entrambe le squadre. Poi il Lecce spinge in avanti il suo baricentro, di una quindicina di metri, ma il Monza è sempre lì pronto a sfruttare le ripartenze. La prima occasione vera è per i #giallorossi al quarto d’ora. Palla messa in mezzo dalla sinistra, la difesa lombarda dorme, ma non ci arriva l’avanti leccese. Rispondono gli ospiti al 20’ con un sinistro velenoso che non trova lo specchio. La gara prosegue a ritmi piuttosto lenti fino al 45’, quando solo una doppia grande chiusura della difesa evita ai brianzoli di capitolare. Così, la prima frazione di gioco, abbastanza insipida, si conclude a reti bianche.

Più o meno stesso copione a inizio ripresa. Lecce che cerca il gol, Monza attendista. Al 50’ recupero alto dei giallorossi e destro che termina a lato di poco. Intorno all’ora di gioco i due Mister provano a dare un po’ di sapore con qualche cambio, ma il piccante è tutto nei minuti finali. Al minuto 92, rinvio lunghissimo del portiere giallorosso fino a ridosso dell’area lombarda, assist al centro di testa per @nikolakrstovic9 che al volo di potenza scaraventa la palla sotto l’incrocio. Per i #cuorileccesi è l’apoteosi. Sembra fatta, ma, ahinoi, lo sappiamo ormai, partita finisce quando arbitro fischia. E difatti sul capovolgimento di fronte, a pochi secondi dal fischio finale, il boccone acre che non ti aspetti. Ingenuo e scomposto tocco giallorosso col braccio nella propria area di rigore: arbitro non ha dubbi, fischia rigore. Dal dischetto, portiere a destra e palla in rete rasoterra a sinistra.

Quando arbitro fischia, ora sì, partita finisce in parità, uno a uno. Un punto comunque prezioso per il Lecce, che è costretto a lottare ancora per una sempre più vicina salvezza.

“Il paradosso è che aver fatto gol al 92’ e aver assaporato per due minuti una classifica definitiva – commenta mister Gotti a fine match – ti fa rimanere con l’amaro in bocca anche rispetto un risultato che invece per noi in questo momento della stagione è comunque di tutto rispetto.”

Della serie “Vaniglia e lacrime – canta Paola Turci – e un sapore di malinconia, è colpa tua o è colpa mia …”

Ma alla fine davvero non importa di chi è la colpa, #nelcalciocomenellavita anche se talvolta il retrogusto è un po’ pungente, nulla lascia peggior sapore in bocca della cosa che non riesci neanche ad assaggiare!

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