COSENZA-LECCE: STATI DI (AT)TENSIONE

Il non riuscire ad ottenere un risultato eccellente, nonostante l’ingente mole di lavoro svolto, è un’esperienza che, di sicuro, abbiam vissuto tutti. A monte dell’impegno, tante belle aspettative, forse addirittura troppe.

A valle dello stesso, tutta una serie di pseudo (auto)giustificazioni. Sfortuna beffarda, tempo di preparazione insufficiente, stagione meteo avversa, alimentazione squilibrata e così via, chi più ne ha, più ne metta. Purché siano cause esterne.

In realtà, invece, è come se fossimo bloccati dentro. Ammetterlo ci è difficile, certo. Perché è come se, al momento della prova, mani e piedi, da un lato, cercassero di premere sull’acceleratore, mentre testa e cuore, dall’altro, spingono sul freno a mano.

Ci attanagliano stati di tensione, alta, intrecciati a stati di attenzione, bassa, che, tra euforici scatti in avanti e deprimenti, bruschi, rallentamenti, scandiscono con alternanza burrascosa di emozioni il nostro scorrere del tempo.

Giustappunto gli “stati di (at)tensione” – sì, con la “s” di tensione, non è svista grammaticale! – di Cosenza-Lecce, posticipo domenicale pomeridiano della quinta giornata di Serie B.

In questo senso,

“le realizzazioni nella vita di un uomo sono l’effetto cumulativo della sua attenzione ai dettagli”

, affermava John Foster Dulles, politico statunitense della prima metà del novecento.

Effettivamente, pur con la valida attenuante di una vigilia turbolenta per due presunte positività al covid , di dettagli ne son sfuggiti parecchi ai giallorossi. Una realizzazione sola, infatti, quella che son riusciti a concretizzare, a fronte delle tante occasioni avute.

Neanche sufficiente per la vittoria che, ormai, mancando da in quel di Ascoli,  resta sempre più lontana. Eppure, questa volta, si era messa bene subito, malgrado un brivido iniziale.

Trascorsi una decina di minuti i nostri passavano in vantaggio finalizzando una percussione in area con un micidiale tap-in vincente. Altra decina di minuti e altra inversione di “stati di (at)tensione”.

Due rigori a favore, uno dietro l’altro, entrambi falliti malamente. Il primo, da fermo sul dischetto, “sparato” addosso al portiere, anche se da ripetere per invasione di un difensore rossoblù. Il secondo, in movimento, “sparato” incredibilmente a lato. Primo tempo che terminava, ahinoi, con tanti rimpianti, solamente sullo zero a uno.

Nella ripresa, ancora una decina di minuti e patatrac pareggio calabrese, con un tiro, probabilmente in fuorigioco, di ribattuta sotto porta.  Per il resto della partita un’altalena di occasioni, ora da una parte, ora dall’altra, sventate tutte dagli estremi difensori con interventi decisivi.

Non c’è dubbio, dunque. Alla fine di Cosenza-Lecce, quel che rimane, oltre all’uno a l’uno maturato sul campo del “S. Vito – G. Marulla”, è la consapevolezza che, nel calcio come nella vita, per raggiungere mete ambiziose occorre anche una crescita interiore a tutto tondo.

Ebbene, Lecce nostro, forza, diamoci una mossa, che

“se mi rilasso, collasso …

– cantava la Banda Bardò –

perciò, attenziò, concentraziò, ritmo e vitalità”.

E, aggiungiamo noi, per di più, maggior incisività!

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2 Comments

  • Posted 27 Ottobre 2020 7:56 pm 0Likes
    by sangel

    Partita da vincere ma che, alla fine, come spesso succede, si poteva anche perdere. Come sostengono i migliori allenatori, l’importante è crearle le occasioni da rete, in attesa di tempi migliori. Tuttavia, recriminare non serve, testa bassa e pedalare verso l’obiettivo di un immediato ritorno in serie A.

  • Posted 28 Ottobre 2020 12:32 pm 0Likes
    by Linda

    Nonostante quest’articolo sia, rispetto agli altri, puntato più sull’aspetto calcistico, io che di calcio non ne capisco una mazza e soprattutto non mi interessa, lo trovo stupendo.
    Mi ha dato un sacco di spunti di riflessione e penso che, come dici tu, sia una questione anche di testa.
    Ci puoi mettere tutto il cuore, ma se non ci stai dentro con la testa non riesci ad essere lucido.
    Mi sa che sto Lecce sta soffrendo un po’ la sindrome di Calimero!
    Forza Lecce altrimenti, a furia di trovare giustificazioni, te la gufi da solo 🤪

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