#LECCEVERONA: PAGELLE E MIGLIORE IN CAMPO

Lecce-Verona è stata, come vi avevamo anticipato, una partita fondamentale.

Fondamentale perchè serviva a capire i problemi (molti) e le virtù (poche) del Lecce di Liverani, forgiato dalle mosse di mercato del DS Meluso. Fondamentale perchè le nostre dirette concorrenti fanno punti, e che punti! Fondamentale per capire la risposta (magnifica) del tifo salentino all’impresa dello scorso anno, agli sforzi societari tra mercato e stadio. Fondamentale per iniziare a capire se le suddette mosse dell’uomo mercato giallorosso possano rappresentare un vero valore aggiunto rispetto alla squadra che ci ha fatto innamorare per tutta la scorsa stagione. Non ci esprimiamo su quest’ultimo punto per adesso, ma diremo la nostra a fine mercato.

Venendo al dunque, abbiamo assistito ad un pronti-via da incubo. Lecce-Verona e Inter-Lecce sono stati due schiaffoni dai quali ci si potrà riprendere solo con un lungo riposo. Prognosi riservata al momento. Non è ancora chiaro se l’infortunio sia dovuto ad un ritardo nella preparazione fisica, a qualche pomeriggio di troppo tra i vari lidi salentini o ad una generale sottovalutazione delle difficoltà di questo campionato. Per fortuna il riposo è stato prontamente servito dalla sosta prevista nel calendario e per fortuna pochi dei nostri sono stati convocati in Nazionale, e a questo punto non ci sembra poi cosi’ strano, no?

Veniamo alla partita. Lecce-Verona secondo il nostro parere è stata una fotocopia della partita Inter-Lecce. Ma come, il Lecce di Milano non aveva fatto un partitone? Beh, proprio no. Abbiamo apprezzato la spregiudicatezza del Mister nel proporre le proprie idee, ma a parte qualche magia di Pippo Falco e un paio di buone azioni, ad essere sinceri, nel concreto si è visto ben poco.

Conte ha ingabbiato il centrocampo e ubriacato gli esterni e ad ogni distrazione ha messo al tappeto la compagine giallorossa. Hai letto? Bene. Adesso fai un copia-incolla, sostituisci Juric a Conte ed ecco descritta in sintesi Lecce-Verona. Da aggiungere solo che per fortuna il Verona non schiera in campo Lukaku, Brozovic, etc, altrimenti forse avremmo avuto lo stesso identico passivo.

Due giornate, cinque goal al passivo, zero goal fatti, praticamente zero palle goal create, ma soprattutto l’impressione che non sia parte di un processo di apprendimento della squadra, ma frutto di altri problemi. Tocca al mister e alla società capire quali e in fretta. Insomma: male, anzi malissimo.

GABRIEL: 6,5

Buona risposta alla seconda del nuovo portiere giallorosso. Subito un miracolo, poi ordinaria amministrazione con un paio di interventi non impossibili ma pur sempre riusciti. Unica nota positiva della serata al Via del Mare. Sul goal l’errore non è suo, chiedere un secondo intervento miracoloso sarebbe stato troppo.

BENZAR: 5

Stesso voto del Rispoli di San Siro. Le maggiori difficolta del Lecce emergono sugli esterni. Il nuovo acquisto del Lecce risulta quasi sempre in ritardo in fase difensiva e quasi mai pericoloso in fase offensiva. Si vede che c’è qualità, ma qualcosa non funziona e come detto per Rispoli in Inter-Lecce non è al momento chiaro se questo qualcosa sia dovuto ad un ritardo di preparazione o ad un approccio mentalmente “molle” con la Serie A.

LUCIONI: 6,5

Un’altra buona prova del leader della difesa giallorossa, con un avversario di caratura decisamente inferiore all’Inter. Pochi patemi e in campo sempre con qualità e determinazione. Sul goal non ha colpe, per il resto riesce quasi sempre bene nel fronteggiare le sfuriate gialloblu. Ci ripetiamo, l’unico che al momento da certezze.

LUCA-ROSSETTINI-LECCEROSSETTINI: 5,5

Quasi sufficiente la prova del nuovo centrale del Lecce. Fino al goal del Verona il difensore è stato autore di una buona partita (vedi Lucioni), salvo poi al minuto 81′ essere stato mandato sulla Luna da un velo di Verre che ha permesso al cross di Zaccagni di raggiungere Pessina che ha battuto in solitudine Gabriel. Un difensore della sua esperienza forse poteva aspettarselo, ma bisogna ammettere che il gesto tecnico è stato davvero bello.

DELL’ORCO: 5,0

Il jolly difensivo del nuovo Lecce è stato autore di una prova incolore ed è riuscito a far rimpiangere persino il Calderoni di Milano. Come Benzar, spesso in difficoltà in copertura e mai pericoloso in fase di spinta. Esordio con il Lecce da dimenticare e che non lascia intravedere le qualità per cui è stato scelto dal DS Meluso.

TACHTSIDIS: 5,0

Ancora fuori da questo Lecce. Ma dove è finito il metronomo della scorsa stagione? Dove sono finite le sue giocate? Dove è finito il Tachtsidis mostruoso anche in copertura e che lottava fino al 95° per conservare il risultato? Speriamo sia un ritardo di condizione per il colosso greco, ma al momento i suoi ritmi di gioco sono incompatibili con la Serie A.

SHAKHOV: 5,0

Al rientro dall’infortunio e si vede. A parte qualche spunto di qualità non sembra dare un contributo maggiore rispetto al Petriccione di Milano. Una scelta a sorpresa quella di schierare il centrocampista ucraino al posto del miglior centrocampista (a nostro avviso) dello scorso campionato di Serie B. Una sorpresa che pero’ non ha sortito gli effetti sperati.

ZAN-MAJER-LECCE

MAJER: 6,0

Il migliore del centrocampo Leccese. Voglia e grinta non mancano mai, fa bella figura al cospetto dei più quotati compagni di reparto e si propone in modo positivo non solo quando c’è da contrapporsi agli attacchi veronesi, ma anche in fase di costruzione. La convocazione in Nazionale è sicuramente frutto di quanto fatto nella scorsa stagione. Quest’anno è ancora uno dei pochi che riesce a proporre prestazioni all’altezza (o quasi).

MANCOSU: 5,5

Rientra titolare dopo lo scorso infortunio e pur giocando una partita non all’altezza dei sui standard, da un leggero equilibrio in più alla squadra. Non gioca una gran partita e come tutti i compagni è in gran difficoltà nei duelli individuali, ma alla fine è l’unico in grado di sorprendere (vedi tiro allo scadere a San Siro) e per poco non ci riesce nel secondo tempo con un preciso rasoterra indirizzato nell’angolo del secondo palo, prima deviato da un difensore del Verona e poi spedito in angolo con un colpo di reni da Silvestri. Sarebbe stato il pareggio.

LAPADULA: 5,0

A San Siro avevamo dato un 6 di fiducia e per la grinta messa in campo. Oggi diamo un 5. Con l’Inter mostrare grinta e difendere il possesso in attacco puo’ bastare, col Verona no.  Come detto sarà fondamentale per il Lecce, ma ad oggi lui è il nostro bomber e senza i suoi goal o almeno qualche tentativo degno di nota il Lecce non puo’ andare da nessuna parte.

FALCO: 5,5

Involuzione rispetto alla partita di San Siro. Spinge poco e l’impressione è che i suoi dribbling e slalom siano fini a loro stessi. Nonostante questo si dimostra ancora l’unico capace di saltare gli avversari (quasi sempre con successo) e l’unico al momento in grado di creare qualche pericolo vero alle difese avversarie. Quando la squadra girerà probabilmente le sue giocate troveranno maggiore concretezza. O almeno noi lo speriamo.

CALDERONI: 5,5

Meglio di San Siro, meglio di Dell’Orco, molto peggio del pendolino ammirato lo scorso anno. Spinge di più rispetto all’ex Sassuolo grazie anche alla stanchezza dell’Hellas. Nonostante subentri a metà del secondo tempo e sia più fresco di tanti, in più di un occasione perde duelli in velocità o in contrasto con i suoi dirmpettai. Voglia e lotta non mancano, ma sembrano non bastare.

LA MANTIA: 5,0

Entra per ribaltare la partita, ma tocca pochissimi palloni e praticamente non incide mai. In area è sempre presente, ma decisamente meno determinante e in fiducia dello scorso anno. C’è da dire che anche nello scorso campionato è cresciuto alla distanza insieme alla sua condizione fisica. Nel frattempo i goal li ha fatti Palombi, quest’anno chi li fa?

RISPOLI: 5,5

Diciamoci la verità non è da Rispoli che ci si puo’ aspettare il ribaltamento delle sorti di una gara. Tuttavia, come detto per Calderoni, la sua freschezza e la sua voglia gli permettono di proporre una prova leggermente migliore del suo concorrente sull’asse di destra (Benzar). Leggermente migliore, perchè in fondo fatta eccezione di qualche cross un po’ forzato, e spessso dalla trequarti, anche lui non è riuscito ad incidere a sufficienza.

LIVERANI: 4

Al 75° il Verona aveva il 60% di possesso palla e il Lecce non aveva mai tirato nello specchio. Squadra completamente spenta. Persi praticamente tutti i duelli individuali con un Verona sulla carta non all’altezza della salvezza, in casa e davanti a 25 mila spettatori. Formazione iniziale audace (fuori Petriccione), cambi tardivi e poco incisivi. Viceversa lato Juric entrano Verre e l’ex Pessina, uno fa il velo e l’altro fa il goal. L’unica differenza rispetto alla partita con l’Inter è che questa volta l’ex non esulta.

Bene solo la strigliata alla squadra post-partita (benissimo quella del presidente), per il resto la squadra è insufficiente da qualsiasi prospettiva la si guardi.

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GABRIEL : 54% dei voti

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