LECCE-REGGINA: UNA QUESTIONE DI DETTAGLI

E’ difficile provare a definirli o a immaginarne la dimensione. Tanto più che sono tempi, questi, in cui andiamo avanti per sensazioni umorali e colpi d’occhio veloci. Ai dettagli quasi non ci facciamo più caso. Quasi li diamo per scontati.

Eppure,

“God is in the details”

 

, Dio è nei dettagli, affermava l’illustre architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe

Eppure, proprio quegli indistinti non-so-che, proprio quei piccoli non-so-quanto, proprio loro possono trascinarci verso il più clamoroso dei fallimenti o, viceversa, trasformarci la vita in un prezioso capolavoro.

O ancora, per noi cuori leccesi, possono farne di Lecce-Reggina, valida per la sedicesima giornata di Serie B, una loro questione, una questione di dettagli.

Non fosse altro che più si alza il livello, più i dettagli fanno la differenza. A partire dal livello del gioco, nel caso nostro, che al Via del Mare i giallorossi fanno salire subito. Al decimo potrebbero essere già in vantaggio. Cross in area dalla destra, primo tiro ribattuto dal difensore. Pallone raccolto a pochi metri dal portiere e seconda bordata. A lato, sul fondo, purtroppo. Gli ospiti pur concentrati nella difesa, provano a replicare. Al ventiduesimo un pericoloso pallonetto da dentro l’area termina non molto alto sopra la traversa leccese.

Ma trascorrono soltanto cinque minuti e il Lecce la sblocca applicando alla perfezione il “Manuale del calcio come nella vita”, Tomo “la cura dei dettagli”, pag. 8.

Voluti, cercati e trovati, l’azione vincente è un mix di dettagli estetici e tecnici. Tutti al volo, senza che la sfera tocchi terra.  Dribbling e cross in area dalla sinistra. Primo colpo di testa a prolungare, altro colpo di testa per l’assist di sponda a rimettere sul secondo palo e gran piatto sinistro a gonfiare la rete. Altri cinque minuti e potrebbe arrivare il raddoppio. Sugli sviluppi di un calcio piazzato, preciso colpo di testa. Il portiere ci mette una mano e riesce a deviare. L’ultima occasionissima della prima frazione è ancora una finezza salentina. Dal limite, Il destro da fermo si apre troppo all’esterno e termina fuori sfiorando l’incrocio.

In avvio di secondo tempo, stesso cliché. La conclusione dalla distanza è deviata in angolo dalla difesa reggina di quel tanto che basta. Al sessantesimo, però, nulla possono gli amaranto. Secondo fraseggio dei giallorossi, questa volta rasoterra, ma di nuovo tratto dal sopracitato manuale, pag. 37: discesa centrale, imbucata in corridoio, percussione profonda fino al tu per tu col portiere e destro a mezz’altezza, vincente. I calabresi a questo punto hanno un sussulto d’orgoglio che trova la sua più alta espressione al settantottesimo. Su cross in area arretrato dal fondo, il tiro ravvicinato di prima intenzione è a botta sicura sul primo palo. Tuttavia, il portierone giallorosso si supera, respingendo in corner e sancendo di fatto pure la fine del match, nonostante i quattro minuti di recupero.

Lecce-Reggina termina così, col secco punteggio di due a zero per i nostri. Un’altra bella e convincente vittoria che, al di là dei grandi numeri che porta con sé, in termini sia di risultati utili consecutivi, ben quindici, che di classifica, secondo posto solitario, “non era facile …” – dichiara soddisfatto Mister @Marco_Baroni_official , il quale poi continua – “… questa squadra ha ancora ampi margini di miglioramento. Io non lascio niente al caso, sono attento ai dettagli.” 

Davvero, nel calcio come nella vita, lungi dal cadere in un dannoso perfezionismo, sono l’attenzione e la fedeltà ai dettagli a fare differenza, a cambiare in meglio, man mano, le nostre giornate.

Le cose grandi sono sempre una questione di dettagli. Perché

“sono i dettagli quelli che contano

canta Vasco  –

sono i momenti che segnano. Ognuno può essere quello che vuole, sai.” 

Ed allora Forza Lecce nostro, che noi ti vogliamo così!

What's your reaction?

1 Comment

  • Posted 9 Dicembre 2021 10:44 pm 0Likes
    by Graziano

    Bene così! Dopo una prima fase di rodaggio ora stai andando alla grande. Ma attenzione perché una grande squadra si vede nella cura dei dettagli su ogni aspetto. Quindi niente cali di tensione e continua a macinare punti!!

Leave a comment

Minimum 4 characters