TERNANA-LECCE: UNA QUESTIONE DI CHIMICA

Ve la ricordate quella tabella in cui sono rappresentati tutti gli elementi chimici attraverso simboli, numeretti, posizioni e colori ben precisi?

La cosiddetta, famosa, “tavola periodica degli elementi”, una sorta di “tavola della legge” impossibile da dimenticare ai tempi della scuola. Ma quand’anche in una teoria molto probabile ci fosse recentemente capitato di non averla a mente, nella pratica di ogni giorno è come se di fatto la tenessimo sempre tra le mani e talvolta pure nell’intimo del cuore.

“La chimica è una cosa che serve a tutto

diceva il chimico scrittore Primo Levi –

serve a coltivarsi, serve a crescere, serve a inserirsi in qualche modo nelle cose concrete.”

 

Serve pure a noi, cuori leccesi, a inserirsi concretamente in Ternana-Lecce, gara valevole per la trentatreesima giornata del Campionato di Serie B, quattordicesima del girone di ritorno. Trascorsi appena tre giorni dalla questione di concentrazione contro il Frosinone, una questione di chimica scaturisce in modo del tutto naturale.    

 

Naturale, al “Libero Liberati”, come il potente cocktail di giocate neurochimiche, quelle dei giallorossi, che dopo venti minuti sono già in doppio vantaggio. Al quinto, la sbloccano. Cross tagliato dalla sinistra, tacco molecolare ad allungare la traiettoria in area, tiro ravvicinato sul primo palo e gol. Dopo altri quindici giri di lancette colgono il raddoppio. Palla conquistata a centrocampo, bel fraseggio al limite dell’area e diagonale catalitico che si insacca dritto per dritto, a fil di palo. Le Fere, punte nell’orgoglio, reagiscono con veemenza. Da calcio d’angolo, proprio allo scadere di frazione, ahinoi, riescono ad accorciare le distanze. Cross pennellato in area e zuccata vincente, complice un’incauta uscita del portiere salentino, il quale comunque si riscatta qualche secondo dopo. Con un prodigioso balzo respinge il colpo di testa che avrebbe portato le squadre all’intervallo su una clamorosa parità.

Il secondo tempo si apre così com’era finito il primo. Ternana protesa in avanti e Lecce dietro a soffrire. Quella dei rossoverdi, però, stavolta è solo una sfiammata tenue. Come una forza cinetica inarrestabile, invece, la vera chimica del match scatta a tinte giallorosse a circa metà ripresa: un triplice cambio di elementi scatena dopo pochi minuti la doppia reazione che brina la partita. Al settantottesimo, cross basso dalla destra, girata strepitosa al volo in area, dall’altezza del dischetto. Il pallone sbatte forte sotto la traversa e si scarica in rete alle spalle del portiere umbro. A quattro dal novantesimo, lungo rilancio leccese, oltre la metà campo. Sfera magicamente addomesticata in attacco. Penetrazione in area e assist al bacio per l’allungo della quarta e ultima marcatura.

 

Ternana-Lecce, dunque, termina, col risultato di uno a quattro per i nostri, ora ancora più solitari al secondo posto della classifica. Un’altra vittoria preziosa ottenuta con un fine gioco di squadra di tutti i componenti. Sapientemente miscelati tra loro, insieme hanno saputo tirare fuori il meglio dell’uno e dell’altro, completandosi l’un l’altro nei momenti topici della partita. In “sostanza”, è il caso di dire, è sempre una questione di chimica. Perché, nel calcio come nella vita, a mescolare siam bravi tutti, realizzare sinergie e connessioni è decisamente tutt’altra cosa.

 

Ma la strada è ancora lunga – raccomanda il nostro presidente @SaverioSD pensiamo alla SPAL dove il calore della nostra gente ci aiuterà a superare la stanchezza della terza gara in 8 giorni.”

E di nuovo, dove c’è calore, Forza Lecce nostro,

“credimi ti dico sì

cantano Ditonellapiaga e Rettore  –

è solo una questione di chimica chimica chi-chi-chi-chi-chi-chi-chimica, chimica”

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