LECCE-ATALANTA: NEL TUNNEL DEGLI…ONORI

Lecce-Atalanta, due a sette!

Questa volta è proprio il caso di partire dalla fine.

Come tante altre volte ci sarà già capitato di fare anche nella vita, quando ci ritroviamo tra le mani una delle nostre giornate storte, una delle nostre storie finite male o, comunque, una sconfitta senza mezzi termini. Siamo lì, increduli, a fissare il risultato. Magari, ce lo scriviamo in lettere, anziché in numeri, per renderlo meno evidente, meno pesante. Come ad ammorbidire una realtà che non possiamo far tornare indietro .

Eppure, se almeno idealmente sulla carta, il nastro di questo Lecce-Atalanta potessimo riavvolgerlo, forse, almeno noi, non lo avremmo per niente riavviato. Perché, per giocare la partita più importante contro l’Italiavirus, ormai dilagante nel settentrione, altre gare di serie A erano state addirittura rinviate a maggio.

Al “Via del Mare”, invece, senza senso e senza logica , si giocava in un clima surreale con i tifosi ospiti prima inibiti e poi riammessi con la clausola del passaggio al termoscanner prima di entrare nello stadio.

Comunque, se costretti a premere re-start, ci saremmo fermati allo scader del 45° minuto, sul punteggio di due a due. Nella prima frazione di gioco, infatti, sembrava esser tornati sulle già note montagne russe, con i giallorossi che non si facevano mancare proprio nulla. Inizialmente aprivano le marcature nella loro stessa porta, poco più tardi andavano sotto di due reti, ma dopo erano bravi e caparbi a risalire il doppio svantaggio con altrettante prodezze balistiche.

Che le emozioni non potessero finir così, lo si sapeva. Ma che usciti dal tunnel degli spogliatoi si entrasse fulmineamente in quello degli orrori – tanto per rimanere al Luna Park – era davvero difficile da prevedere.

Trascorso circa un quarto d’ora si era già sul due a cinque per i bergamaschi, per appresso proseguire irreversibilmente verso il triste epilogo che conosciamo già.

Certo, alla fine, leggendo “amuchinamente” – è il caso di dirlo – il risultato, potremmo cantare come Ligabue

“Siamo la risata dentro il tunnel degli orrori”.

In verità, però, c’è da ammettere che si è trattato più di Errori che di Orrori e che al triplice fischio del match il tunnel si è trasformato in quello degli oNori.

Onori che tutto lo stadio indistintamente ha reso sia alla squadra salentina per l’impegno profuso, sia alla squadra orobica per la grande qualità di gioco espressa.

Ed allora, cantando ancora Ligabue,

“Siamo il sale della terra”,

ma nell’accezione evangelica di Matteo (5,13), avanti Lecce! Continuiamo a lottare sempre con ardore … giacché non si può, mai e poi mai, perdere sapore!

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4 Comments

  • Posted 2 Marzo 2020 7:53 pm 0Likes
    by guybrush

    In Gazzetta se li sognano editoriali del genere. 😁

    P.S. Ci siamo fermati a un passo dall’OTTOvolante

  • Posted 2 Marzo 2020 8:23 pm 0Likes
    by Tommaso Stefanachi

    Brutta batosta, troppo squilibrio fra le due compagini, forse soprattutto psicologico a un certo punto. Ma restiamo ottimisti, sperando in qualche punticino nelle prossime tre. E poi, ridicoli giochini istituzionali permettendo, si ri-sale la china. D’altronde “sale” è in “Salento”, che è quasi gerundio di “salire”: siamo destinati a una progressiva ascensione.

  • Posted 2 Marzo 2020 11:53 pm 0Likes
    by Graziano

    Sì, forte squilibrio ma speriamo di uscire al più presto da questa serie di risultati negativi e di esprimere al meglio il nostro gioco.
    Grande articolo!!

  • Posted 4 Marzo 2020 10:24 am 0Likes
    by sangel

    Speriamo che in un questo campionato, oramai fasullo, di vero ci sia solo la salvezza del Lecce!

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