REGGINA – LECCE: PASSAGGIO SULLO STRETTO (INDISPENSABILE)

Di passaggi, tutti noi ne abbiam fatti certamente tanti. Di età, di scuola, di lavoro, di ruolo, di relazioni e di quant’altro, chi più ne ha più ne metta.

Ad un certo punto, ci siamo trovati di fronte a momenti forti che hanno interrotto l’abituale scorrere del nostro vivere.

Magari in forma concreta molto diversa, come fatti particolari, eventi, incontri, persone e vicende di ogni tipo. Alcune volte gradualmente, altre all’improvviso. Come non pensare al triste e devastante passaggio della pandemia tutt’ora in corso. Comunque, sempre, costringendoci in qualche modo a oltrepassare la linea della nostra umana fragilità. Quella

“linea oscillante e zigzagante

afferma lo psichiatra, saggista e accademico Eugenio Borgna –

che lambisce e unisce aree tematiche diverse: talora, almeno apparentemente, le une lontane dalle altre”.

Sì, le sponde della nostra continuità esistenziale, in realtà, non sono mai così lontane come potrebbero sembrare al primo colpo d’occhio. Tant’è vero che, spesso in un’altalena continua di emozioni, siamo chiamati ad affrontare un passaggio proprio sullo stretto.

Come quello uterino che ci immette in questo mondo. Come quello dal collo della clessidra che scandisce i nostri giorni. Come quello di noi cuori leccesi sullo Stretto in fondo allo Stivale, al ritorno in campo dopo la sosta invernale della Serie B.

Al “Granillo” si gioca Reggina-Lecce, valevole per la diciottesima giornata. La partenza è degli amaranto, pericolosi di frequente, tuttavia senza mai trovare la stoccata. Cosa che, al contrario, riesce ai giallorossi al primo vero affondo, intorno alla mezz’ora. Recupero di un pallone destinato sul fondo, palla spedita in mezzo, fulmineo colpo di tacco, deviazione sfortunata del difensore e palla nell’angolino in fondo al sacco. Sebbene qualche minuto dopo vicini anche al raddoppio con un potente sinistro dall’interno dell’area alto d’un soffio sopra la traversa, il primo tempo si conclude così, senza altro colpo ferire.

La ripresa, invece, manda in scena un vero e proprio “referee’s show”. Uno spettacolo dell’arbitro, tutt’altro che apprezzato dal sodalizio salentino. Dopo appena cinque minuti, infatti, concede un rigore inesistente ai calabresi per un tocco di spallina confusa per manina. Almeno la grande parata, sicura sia pur su tiro debole, rende giustizia. Poi, a una ventina e passa minuti ancora da giocare, lascia i nostri in dieci per un doppio giallo inflitto con assoluta troppa severità. L’assedio dei padroni di casa, però, tra un salvataggio sulla linea e qualche occasione sprecata malamente, buon per noi, non sortisce alcun effetto sostanziale.

Il risultato di Reggina-Lecce comunque non si schioda e il nostro Lecce “passa” sullo stretto. Sullo stretto indispensabile, potremmo dire, giacché si tratta della più classica, sofferta, vittoria di misura.

E dopo tutto, con la testa già alla prossima contro la capolista, va bene così. Nel calcio come nella vita,

“ti bastan poche briciole, lo stretto indispensabile

cantava il mitico Baloo nel Libro della giungla  –

e i tuoi malanni puoi dimenticar. In fondo, basta il minimo, sapessi quanto è facile trovar quel po’ che occorre per campar.”

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3 Comments

  • Posted 20 Gennaio 2021 12:29 pm 0Likes
    by sangel

    Per il momento accontentiamoci di poche briciole a patto, però, che a fine campionato si faccia un pranzo luculliano!

  • Posted 23 Gennaio 2021 8:20 pm 0Likes
    by Graziano

    “…spallina confusa per manina.” Molto bella 😉 😉 😉
    Grande!

  • Posted 25 Gennaio 2021 12:29 pm 0Likes
    by Linda

    “Non desidero il sole ma un unico raggio di sole che mi riscaldi il cuore”. Perciò caro Piergiorgio, hai ragione! Quando tutto sembra perduto basta poco per rivedere quella fioca luce in fondo allo stretto che ti aiuta a crederci ancora. E per fortuna! Che se poi ci si ferma a pensare, è tutta una questione di “stretto”, come dici tu, o di “pertugio”, come dico io. Da un buco nasciamo ed in buco sottoterra torniamo! L’importante è il viaggio. E anche lì se ci aiuta un po’ di buco ….emh … di fortuna non è male. E allora tenendo presente il tenero Orso Baloo accontentiamoci “nel calcio come nella vita” (per richiamare uno che scrive bene) delle cose semplici, di quelle briciole che ci aiutano ad andare avanti e quindi anche di una piccola vittoria. Forza Lecce che passato lo stretto c’è ancora il mare!

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