LECCE-CREMONESE: UNA QUESTIONE DI “COME”

Cosa c’è tra il dire e il fare? Se qualcuno ce lo chiedesse, così, anche a bruciapelo, certamente non esiteremmo un attimo nella risposta: il mare, naturalmente! Il noto proverbio popolare lo conosciamo tutti e chissà quante volte e in quante diverse circostanze l’avremo fatto nostro.

Eppure tra il dire e il fare, c’è qualcosa di, forse, ancor più grande dello stesso mare, pur essendo, la parola, dello stesso numero di lettere.  

Ebbene sì, c’è il “come”. Lo diceva implicitamente Pablo Picasso:

“cerco sempre di fare ciò che non sono capace di fare, per imparare come farlo.”

 

A noi cuori leccesi, però, ce lo ha detto senza mezzi termini il nostro Mister @Marco_Baroni_official“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il come. E ce lo ha detto proprio nel post-match di Lecce-Cremonese, sfida al vertice valevole per la ventesima giornata della Serie B, prima gara del girone di ritorno. Una questione di “come”.

Già in partenza, per come, appunto, era finita all’andata. Un secco tre a zero per i lombardi, in una delle nostre due uniche sconfitte stagionali.

E poi, come volevasi dimostrare, per come è stata la partita, giocata al Via del Mare come si fosse al polo nord, a causa di un vento settentrionale gelido e fendente. Dopo un avvio un po’ contratto da parte di entrambe le compagini, la sblocca il Lecce, al quattordicesimo, con un gol capolavoro da “Manuale del calcio come nella vita”, Tomo “come bersi la difesa avversaria in un sorso”, pag. 25.

Percussione profonda in area, slalom di sinistro e colpo di destro, a giro, imparabilmente in rete nell’angolino più lontano. Come in un botta e risposta, però, neanche un giro di lancette e gli ospiti pareggiano. Cross pennellato al centro dal vertice dell’area leccese. Colpo di testa in anticipo e palla in fondo al sacco sul primo palo. La cronaca saliente del primo del tempo è praticamente tutta qui, in questi sessanta secondi. All’intervallo, la bilancia pende leggermente a favore dei giallorossi che, tuttavia, non hanno mai creato pericoli sostanziali.

Il cliché pare lo stesso nella seconda frazione. Gioco spezzettato e partita bloccata. Almeno fino alla mezz’ora, quando la Cremonese, già in formazione rimaneggiata, comincia a calare d’intensità. Di contro, il Lecce ci crede fortemente e, man mano, prende campo con sempre più insistenza. D’altro canto, si sa, nel calcio come nella vita, si deve insistere, insistere e ancora insistere. Anche quando si prova strenuamente, ma sembra non ci siano margini di riuscita. Quel provare con perseveranza è come la costruzione della pedana su cui un bel momento, magari all’improvviso, spiccheremo il salto della vittoria. Un bel momento, anzi bellissimo, che per i salentini arriva, come nelle favole, allo scoccar del novantesimo. Anche se il salto vincente (perdente per lui), in realtà lo spicca un difensore grigiorosso con un maldestro colpo di testa all’indietro, complice forse un provvidenziale (per noi) colpo di vento. Il cross leccese, sventagliato in area sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo, è “spizzato” nella propria porta, per la più classica e disperata delle autoreti. Gli ultimi quattro minuti di recupero sono anche quelli del tripudio sugli spalti. Purtroppo di nuovo semi vuoti per le nuove e più stringenti restrizioni sanitarie anti pandemia.

Lecce-Cremonese, al triplice fischio termina sul punteggio di due a uno per i nostri. Un successo tanto fondamentale quanto sofferto, soprattutto per come è sopraggiunto. Ecco, precisamente, “noi dobbiamo avere questo: Come. – continua nel post-match Mister BaroniCome si raggiungono le prestazioni, come si cresce, come si fa qualcosa di importante. E’ solo questo tipo di atteggiamento ci porta poi a fare un campionato ambizioso come noi vogliamo fare”.

Un campionato ambizioso che tutti vogliamo fare anche nella vita. Certo, non possiamo pianificare e risolvere ogni situazione, ma possiamo decidere modo, maniera, mezzo e stato d’animo con cui ci approcciamo. E’ sempre una questione di “come”. Di come reagiamo davanti ad essa. Questo è l’importante!

 

Dunque, Forza Lecce nostro,

“dimmi come, come …

canta @sissi.music direttamente da quel di “Amici”  –

… come faccio a non pensare a te per ore, ore …”  

Per ore, poche, pochissime, a dir il vero. Quelle che mancano al recupero della “famosa” gara col Vicenza che ora, speriamo, potrebbe regalarci (si fa per dire) la vetta solitaria della classifica.

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1 Comment

  • Posted 25 Gennaio 2022 11:50 pm 0Likes
    by Graziano

    E sì, spesso difronte alle difficoltà pensiamo: “Perché?” Invece la domanda giusta da porre è proprio: “Come?”
    Come fare? Come superare? Come uscirne?
    “Come” ha già in sé un movimento, una propensione al cambiamento, all’azione. Non ci si ferma alla semplice analisi dei fatti.
    Grande Lecce, stai facendo tesoro dei momenti più difficili vissuti in questa prima metà di campionato.
    Ora c’è ancora tanta strada da fare ma con la consapevolezza del “come”!

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