ALESSANDRIA LECCE: UNA QUESTIONE DI ENERGIE

E’ una questione di energie! Lo possiamo dire davvero tutti e a voce alta, senza alcun timore di smentita.

Particolarmente in questo periodo di riscaldamento globale per il nostro Pianeta e di caro bolletta per le nostre finanze, a proposito della necessità di una transizione energetica. Quel passaggio ormai non più differibile da un mix energetico basato sui combustibili fossili a uno centrato sulle fonti a basse o a zero emissioni di carbonio, cosiddette rinnovabili.

Ma anche a proposito della buona battaglia energetica. Quella che combattiamo ogni giorno. Quella che spesso, tra preoccupazioni, lamentele e resistenze varie, finisce, ahinoi, per prosciugare gran parte delle nostre energie, lasciandoci sfiniti e col mal di testa. Per di più, tante volte, senza di fatto neanche sapere il vero perché.

Sii padrone dei tuoi piccoli disturbi e conserva le tue energie per le cose grandi e utili

– affermava il poeta britannico Robert William Service  –

Non è la montagna che ti sta davanti che ti logora – è il granello di sabbia nella tua scarpa.”

 

E’ il granello di sabbia – sintetica – nel nostro scarpino di calcio, noi cuori leccesi, lo possiamo dire soprattutto a proposito di Alessandria-Lecce. Gara infrasettimanale valida per la ventitreesima giornata del campionato di Serie B, quarta del girone di ritorno: una questione di energie!

 

Di energie che, al “Moccagatta”, son sembrate messe in campo col dosatore da parte di entrambe le squadre per tutta la prima frazione. Il Lecce si affaccia dalle parti della porta avversaria già al quinto minuto. Il poco convinto colpo di testa termina fuori. Poi i padroni di casa assorbono a menadito i ben venti punti di distacco in classifica spegnendo ogni iniziativa di gioco. Oltretutto, al trentaseiesimo potrebbero sbloccare il punteggio. Tiro in area respinto dalla difesa, nuova ribattuta con la sfera che termina alto di poco sulla traversa leccese. Sul ribaltamento di fronte, una chance anche per i giallorossi con un tiro a giro dal limite. Pure in questo caso il pallone va fuori non di molto. Negli spogliatoi per l’intervallo si torna sullo zero a zero iniziale, come non mai specchio di parità.

La ripresa si apre con gli stessi ventidue del primo tempo, ma in più con un nebbione che la fa da padrone. Trascorsi cinque giri di lancette i grigi vanno in vantaggio. Calcio piazzato dal limite dell’area salentina. Palla prima respinta, poi clamorosamente svirgolata dalla difesa, controllo piemontese in libertà e tiro a botta sicura che non lascia scampo al portiere. Uno a zero e palla al centro. Costretto a inseguire il risultato per la terza gara di fila, il Lecce prova a recuperare le forze e al sessantesimo va vicino al pareggio. Percussione in avanti e cross sul primo palo. La palla, deviata dal difensore verso la propria porta, sembra destinata a insaccarsi, ma il portiere di casa non si lascia sorprendere e devia in calcio d’angolo.

E’ l’ora dei cambi tra le due squadre, alla ricerca di nuove energie. I giallorossi insistono, tuttavia con poca lucidità e scarsa incisività sotto porta. C’è bisogno di un colpo di genio per riagguantare il pareggio, che meno male giunge all’ottantaduesimo. Passaggio all’interno dell’area, controllo spalle alla porta, piroetta in dribbling e tiro di sinistro in rete, nell’angolino basso del palo lontano. Sulle ali dell’entusiasmo, proprio all’ultimo secondo dei quattro minuti di recupero, arriva perfino la grande occasione per vincere il match. Il bolide giallorosso, però, sugli sviluppi di un corner, di sinistro, in diagonale, è prodigiosamente deviato alto dall’estremo difensore alessandrino.

Alessandria-Lecce si conclude così, sull’uno a uno. Il terzo identico pareggio consecutivo che, questa volta, costa la vetta della classifica, distante comunque ancora una sola lunghezza. Alla fine, “è vero che sono tre gare che non vinciamo – ha commentato Mister @Marco_Baroni_official  – ma sono tre gare che ci hanno dato la misura della compattezza della squadra, che ha dimostrato carattere e personalità”. Anche perché “ci sono tante partite così ravvicinate aveva già detto lo stesso Mister Baroni nel pre partita – che le energie sia fisiche che mentali sono sempre difficili da recuperare nel poco tempo che si ha a disposizione per prepararle.”

D’altronde, nel calcio come nella vita, lo sappiamo bene: tutto è sempre una questione di energie. Di energie fisiche, mentali e spirituali che ci risollevano da affaticamenti, ansie e paure. Il peso di ciò che facciamo è sempre determinato dal buon funzionamento di questa nostra bilancia interiore.  

E allora, Forza Lecce nostro, tu torna alla vittoria, che io, sempre e comunque, 

“troverei energie

canta Raf –

le mie ultime risorse le userei per tornare ogni volta da te”.

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