LECCE-CROTONE: UNA QUESTIONE DI BRIVIDI

Fanno parte dei nostri ricordi, della nostra esperienza, dei nostri sogni, persino del nostro paesaggio.

I brividi, è vero, scientificamente parlando, sono contrazioni involontarie, ritmiche o irregolari, di estesi gruppi muscolari del nostro corpo, accompagnate da quello strano fenomeno di orripilazione, cioè di erezione dei peli.

In realtà i brividi sono molto, molto di più. Sono le dolci note di una canzone d’amore o l’improvvisa scena di un film dell’orrore. Sono i lividi di un colpo subito o lo sfioramento di una carezza donata. Sono lo stupore di un cielo stellato o la scossa di una doccia ghiacciata.   

 

Per noi cuori leccesi, però, sono davvero ancora di più. Sono l’arpeggio onomatopeico delle fibre nervose di Lecce-Crotone. Vibrante gara domenicale, terza contro terz’ultima, valida per la ventiquattresima giornata del campionato di Serie B, quinta del girone di ritorno. Come dire, una questione di brividi!

 

Il primo in assoluto è quello che scaturisce dalla grande cornice di pubblico e soprattutto di tifo per il ritorno degli Ultras in Curva Nord, grazie al ritorno last minute al 75% della capienza del Via Del Mare.

In avvio di partita, poi, già al sesto minuto, è il Crotone, ben messo in campo, a mettere i brividi al Lecce. Incursione veloce sulla sinistra. La conclusione di destro, sul primo palo, gonfia la rete. Meno male, solo dall’esterno. Gli ospiti insistono con spregiudicatezza, ma senza costrutto. Trascorso il primo quarto d’ora di gioco, i giallorossi prendono le giuste misure e nel giro di due minuti arrivano due volte vicinissimi al gol. La prima con una conclusione al volo dal centro dell’area, la seconda con un colpo di testa da distanza ancora più ravvicinata. Entrambe le volte la sfera è miracolosamente respinta dal portiere rossoblù. Il fremito, anzi “la maledizione del portiere avversario” – così come @massimo_coda9official la definisce simpaticamente nel post partita – scorre via al trentaquattresimo. Palla magistralmente recuperata a centrocampo dai giallorossi e pazzesco filtrante in verticale da “Manuale del calcio come nella vita”, Tomo “passaggi da brividi”, pag. 42.

Il potente destro da fuori area, questa volta imparabile, si insacca rasoterra nell’angolino. Il vantaggio del Lecce è confermato anche dal VAR. Per gli squali è come una scossa che li tramortisce, non riescono a imbastire una degna reazione. Di contro, invece, i lupi salentini continuano a martellare. Al quarantatreesimo, sugli sviluppi di un corner, l’estremo difensore calabrese è battuto, ma la palla è respinta sulla linea da un difensore. Dopo due minuti, proprio allo scoccare della fine del primo tempo, altro profondo lancio in avanti dalla sinistra. Appena dentro l’area, la percussione è stoppata dal fallo di mano di un difensore.

E’ rigore! Non solo. L’arbitro richiamato dal VAR espelle pure il difensore pitagorico per interruzione di chiara occasione da rete. Nel frattempo, memori del recente ultimo errore in quel del dischetto di Como, le pupille giallorosse, in campo e sugli spalti, si dilatano. Il respiro e il battito cardiaco accelerano. La pelle si accappona. Dai brividi di celato timore a quelli di gioioso furore la distanza è tutta in un calcio. Tutta in quell’esecuzione forte e centrale di piatto destro che si insacca sotto la traversa spiazzando il portiere.  Due a zero. Fine primo tempo e, di fatto, anche fine partita.

La ripresa, infatti, è pura accademia. Al cinquantunesimo, l’arbitro, prima lo assegna, il secondo penalty al Lecce, poi, dopo l’immancabile consulto col VAR, lo toglie, tramutandolo in corner. Il tris, però, è solo rinviato di appena sette minuti.  L’ennesimo cross in area da destra, è smanacciato dal portiere crotonese.

Sugli sviluppi della corta respinta, il destro chirurgico all’incrocio dei pali gonfia plasticamente la rete. I giallorossi sfiorano il poker da brividi in ripetute occasioni. Al sessantacinquesimo è ancora un intervento dell’arbitro ad annullarla la marcatura per millimetrico fuorigioco. All’ottantottesimo è la traversa a dire no. Infine, in pieno recupero, un salvataggio della difesa a portiere battuto.

Al triplice fischio arbitrale, Lecce-Crotone termina con un secco e più che meritato tre a zero.  Un successo fondamentale per i nostri che, dopo tre pareggi consecutivi, si riprendono in solitaria la vetta della classifica.  

“Ci siamo, ormai siamo là, non possiamo tirarci indietro ha commentato ancora nel post partita bomber Coda, nuovo capocannoniere pro-tempore della cadetteria – dobbiamo ammetterlo e provarci sino alla fine.”

Una prospettiva, quella di provarci fino alla fine, che certamente, al pensiero di ciò che ci aspetta, di ciò che potrebbe essere, ci fa sin da ora venire la pelle d’oca, ci fa ancora vibrare il cuore. E

quando senti qualcosa che ti fa vibrare il cuore,

– scriveva la poetessa Ada Merini  

non domandarti mai cosa sia, ma vivilo sino in fondo, perché quel brivido, quella sensazione si chiama Vita”

Eh sì, nel calcio come nella vita, è sempre una questione di brividi. Senza brividi non c’è storia, né presente. E non c’è neanche futuro. I brividi ci appartengono e noi stessi apparteniamo a loro.  Fuggirli, reprimerli o ignorarli non è mai la risposta. Viviamo per sentirli, sulla pelle e nell’anima, per lasciarci attraversare, permeare e riempire.

Per questo, Forza Lecce nostro, per un brivido d’Amore …

“accetterei anche una bugia

cantano Blanco, Mahmood

e ti vorrei amare, ma sbaglio sempre, e mi vengono i brividi, brividi, brividi.”

 

What's your reaction?

1 Comment

  • Posted 22 Febbraio 2022 11:18 pm 0Likes
    by Graziano

    Ecco i frutti del lavoro di questi mesi. Grazie Lecce per i “brividi” che ci dai e per le “vibrazioni” che ci trasmetti.
    Grande Lecce!

Leave a comment

Minimum 4 characters