Malgrado il proverbiale detto “non c’è due senza tre”, dopo le prime due partite casalinghe perse contro Verona e Napoli, la fantasia convinta di ogni tifoso giallorosso salentino, non apertamente dichiarata, forse, ma certo intimamente consacrata, era quella che contro la Roma fosse la volta buona.
Se non di conseguire la prima vittoria interna del nuovo corso in serie A, quanto meno di strappare un primo punticino.
Effettivamente, nonostante l’indiscussa maggiore statura calcistica della squadra capitolina ne lasciasse trafilare solo fiochi barlumi, la speranza di riuscire a sfatare il tabù di un Via del Mare “stregato” sembrava davvero potersi concretizzare al termine di una prima frazione ben giocata e conclusasi sul risultato di parità, a reti bianche.
Alla fine del match, però, è stata un’altra sconfitta, se pur di misura e con la parata “valida”, stavolta , di un altro rigore assegnatoci contro.
Ebbene sì, le nostre idee brillanti, i nostri sogni più belli, nel calcio come nella vita, spesso, purtroppo, non si traducono subito in realtà.
Dobbiamo aver pazienza! Questo è poco, ma sicuro. Pazienza deriva da patire, ma fa pure rima con sapienza. Anzi, addirittura, “la pazienza è socia della sapienza”, scriveva Sant’Agostino.
Tant’è vero che anche per noi, osservando l’impegno profuso in campo e la qualità del gioco sviluppato, è facile intuire come ora sia quanto mai sapiente attendere fiduciosi che i tempi di maturazione psico-fisica della squadra facciano il loro corso.
D’altro canto, per una mamma, il pensiero più bello, sin dal momento del concepimento, non è forse quello del suo figliuolo? Eppure, solo dopo nove mesi di paziente, amorevole e travagliata attesa lo vedrà bambino.
Esattamente come noi ci auguriamo tifando per il nostro Lecce, che dopo nove mesi di tribolato Campionato si possa tutti insieme vedere la salvezza.
La pazienza, poi, ricordando ancora detti proverbiali, non è forse la virtù dei forti?
Ed allora, oggi, forte più che mai … Forza Lecce!