LECCE-INTER: A VOLTE RITORNANO

E’ la bellezza del calcio, come della vita.

Sei costantemente lì, in cammino, senza che niente e nessuno mai, possa, materialmente, farti tornare indietro.

Eppure, nel tuo inesorabile procedere, son tante le cose che a volte ti ritornano. Vanno e vengono per tutti.

Luoghi, persone, situazioni ed emozioni – belle o brutte – che pensavi ormai esser superate, son sempre pronte a riprenderti, quando meno te lo aspetti, per riposizionarsi davanti a te e costringerti a fare i conti con quello che ti è successo interiormente.

Non importa che tu sia un top player oppure un principiante. Non importa che tu sia al debutto, “nel mezzo del cammin”  oppure a un metro dal traguardo. Quali che siano le tue origini, il tuo percorso e la tua meta. Fosse l’arco della vita o una giornata, un intero campionato o una singola partita.

Lecce-Inter, appunto. Una singola partita. Un concentrato vorticoso di “corsi e ricorsi storici” che ha centrifugato tutti i 26.000 presenti al via del Mare oltre ogni loro aspettativa.

Vero, o presunto, orgoglio salentino di qualcuno, in relazione alla propria identità , probabili formazioni , atteggiamento, modulo di gioco … Chi più ne ha, più ne metta.

Naturalmente, senza tralasciare “corsa, attenzione, personalità e un pizzico di fortuna”, che il nostro Lecce avrebbe dovuto far strabordare dal campo per interrompere il precedente poker di sconfitte consecutive.

E davvero, ai giallorossi, tatticamente rinvigoriti da un inedito 3-5-2/5-3-2, non è mancato proprio nulla, neanche un pizzico di sfortuna.

Sarebbero potuti passare in vantaggio già dopo una decina di minuti con una bordata sotto porta, sparata incredibilmente alta sopra la traversa. Ma sarebbero potuti anche soccombere alla mezz’ora, con una staffilata nerazzurra stampatasi sul palo.

Allo scadere, poi, l’amara illusione di vedersi concesso un rigore revocato, ahinoi, dal VAR, concludeva una combattuta prima frazione bloccata sull’iniziale zero a zero.

Alla ripresa, un Lecce sempre più col piglio dei migliori sembrava poter gestire ancora, senza subire grandi assedi. I ritorni di memoria, però, erano in agguato e si concretizzavano a un quarto d’ora dalla fine.

Prima quello spettrale di un’altra disfatta interna, a causa dell’improvviso vantaggio meneghino. Poi, dopo appena cinque minuti, quello fiabesco, della storia dell’ostacolo e del cuore, evocato dal pareggio salentino. Che, addirittura, poteva, concludersi con un più che lieto fine se l’incrocio dei pali non avesse “scoppiato” la palla della prima vittoria casalinga in questo campionato.

Ma tant’è, Lecce-Inter doveva finire così. Come Lecce-Juve. Uno a uno, in rimonta, con gol del Capitano.

Qualcosa di incredibile, “qualcosa che non scordo”,

cantava Lucio Battisti.

Allora, che veramente questa fantastica doppietta stoppa grandi possa ritornare in mente anche nelle prossime partite … perché Forza Lecce, “questo tu ora sei in tutti i sogni miei”!!!

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4 Comments

  • Posted 21 Gennaio 2020 1:37 am 0Likes
    by Giuliomnc

    Una grande emozione per tutti noi tifosi giallorossi. La prestazione dei nostri giocatori, è stata superlativa, ed è su questa strada che bisogna continuare, indipendentemente da chi ci troveremo di fronte. Con questo spirito e senza timore di nessuno

    • Posted 22 Gennaio 2020 4:33 pm 0Likes
      by ulecce

      Bravo Giulio, più che di moduli a nostro avviso si è trattato di spirito! Con questo spirito combattivo siamo pericolosi per chiunque!

  • Posted 22 Gennaio 2020 10:28 am 0Likes
    by sangel

    E non lo scorderà certo Antonio Conte…

    • Posted 22 Gennaio 2020 4:33 pm 0Likes
      by ulecce

      Eh già, sarà difficile dimenticare l’atmosfera che gli ha riservato il Via del Mare e l’epilogo della gara!

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