CALCIOMERCATO: LECCE, VA BENE COSI’?

Eccoci arrivati al day-after dopo chiusura del calciomercato del Lecce. La finestra per migliorare le squadre si è chiusa ieri alle ore 20.00, dopo una due giorni convulsa presso lo Sheraton San Siro, a Milano, dove procuratori, giornalisti, DS e svariati dirigenti delle squadre di A si sono riuniti per imbastire e documentare trattative di ogni tipo. Come ne è uscito il Lecce al gong del deadline day?

Molti gli aspetti da considerare. Budget, le opportunità avute, l’efficacia della dirigenza giallorossa nel concretizzare gli affari, ma soprattutto gli obiettivi e le aspettative, tipicamente diversi tra tifosi, dirigenza, allenatore. 

I NUMERI DEL CALCIOMERCATO DEL LECCE

Come spesso ci piace fare, partiamo dai dati oggettivi, quelli numerici. Quanto è migliorato il Lecce con l’operato della coppia Meluso-Sticchi Damiani? 

Prima del calciomercato invernale, l’intera rosa del Lecce raggiungeva un valore di 49M di euro ed era composta da 32 giocatori. Il fanalino di coda della Serie A nel dato complessivo del valore della squadra e distaccatissima dalla penultima nel dato riguardante il valore medio per calciatore: appena 1,5M

E oggi? Oggi il valore del Lecce è di 57M di Euro, vale a dire all’incirca il 20% in più. Non è tutto! Se a questo si aggiunge il fatto che sul fronte delle cessioni si è fatto qualcosa, noteremo che la rosa è stata ridotta a 25 elementi. Questo ha portato il valore medio per giocatore a 2.3M di Euro, vale a dire un +48% rispetto al girone d’andata.

Diciamo che mentre nel periodo pre-natalizio il Lecce era straultimo, ora ha quasi colmato il gap. 2,3M vs 2.8M (Spal).

Quanto è migliorato il nostro Lecce dunque? Oggettivamente molto.

LE ASPETTATIVE

I numeri sono elemento portante delle scelte societarie, ma spesso non dicono tutto della realtà quotidiana.

Ci sono due aspetti fondamentali da considerare. Se questo miglioramento della rosa sia circoscritto ai reparti giusti e soprattutto se esso sia sufficiente per aumentare le chances di salvezza. È su questi due punti che si dividono le nostre opinioni e aspettative. Siamo migliorati da questi punti di vista? La nostra risposta d’impulso è no. O perlomeno non abbastanza.

Partiamo dalla difesa. Andiamo in controtendenza, la difesa è migliorata. I due centrali difficilmente potevano essere sostituiti da qualcuno nettamente migliore. Rossettini per ora sta facendo un’ottima stagione e Lucioni è uno dei leader. Abbiamo ingaggiato Paz, un gregario da rilanciare e ceduto Riccardi, un giovane mai consacrato. Rimaniamo convinti che il problema sia tattico, non di uomini. Uomini che sugli esterni sono, invece, migliorati nettamente, con Donati, giustamente titolarissimo.

Il centrocampo. Va via Tabanelli che è sempre stato uno dei più positivi ed entrano Deiola, Barak e Saponara. Deiola è un buonissimo giocatore, ma evidentemente acerbo, giusto per un mercato estivo e con una stagione davanti per crescere in personalità, non proprio come valore aggiunto per la volata salvezza. Buon acquisto, ma fuori tempo. 

Barak ha il potenziale del top player, ma lo scorso anno ha saltato a piè pari il campionato a causa di un lungo infortunio. Da quel momento non ha praticamente mai giocato. Di nuovo, naturalmente da esterni osservatori, ci sembra che il DS Meluso abbia giocato con la sorte, quando invece eravamo alla ricerca di certezze (un Bolano una quindicina di anni più tardi). 

Saponara. Buon giocatore solo quando è in condizione. Anche in questo caso una sorta di roulette russa, visto che il trequartista negli ultimi 7 anni ha subito ben 15 infortuni per un totale che si avvicina a 300 giorni di assenza dal campo. Solo nel girone d’andata Saponara è stato out 48 giorni (un mese e mezzo su tre). In una roulette russa in fondo si ha più dell’80% di chances di sopravvivere. E invece le probabilità che Saponara superi tutti i problemi fisici e tenga in A il Lecce sono più alte o più basse?

Un bel rewind che porta all’inizio del campionato, quando eravamo li’ a chiederci se saremmo riusciti a rilanciare i vari Lapadula, Babacar, Imbula, Farias. Speriamo vada meglio!

In attacco, poco da dire. Via La Mantia, unico attaccante esente da infortuni cronici e dentro nessuno. Risultato: emergenza in attacco contro il Torino. Fatichiamo a ricordare un anno di A in cui almeno un attaccante del Lecce non abbia segnato più di 4 goal in 21 partite. Questa performance è secondo noi più preoccupante di quella difensiva. Forse era qui che bisognava fare uno sforzo in più.

L’OPERATO DEGLI UOMINI MERCATO

Difficilissimo come sempre valutare Meluso senza conoscere gli asset messi a disposizione dalla società. L’impressione è che molte trattative si siano dilungate fino a saltare e di solito questo accade per una questione economica, non tanto per bravura. La bravura magari sta nel lavorare in team e capire quando è ora di staccare la spina a trattative non-sense. Quindi il nostro giudizio è rivolto all’intera catena che decide il mercato giallorosso. 

ACQUISTI. Il vero disastro è stato compiuto in Estate. Come si può scambiare un giocatore che stenta a mezza classifica in B per l’acquisto top (Benzar)? Come si può prediligere un Imbula a persino un Bertolacci svincolato? Come si può trattare Yilmaz per un mese?

Sì , si poteva fare qualcosina in più (se non altro per riaccendere gli entusiasmi), ma la cosa che più ci spaventa è che siano state fatte le stesse scelte strategiche che hanno causato gli attuali problemi. Scommesse, trattative lunghissime, ingaggi dell’ultimo secondo. Un deficit di peso, ma soprattutto di personalità nel calciomercato da colmare in futuro, dato che in fondo tutti ci stiamo cimentando con una nuova categoria. 

CESSIONI. Abbastanza oscuro il capitolo cessioni, al netto di problemi di spogliatoio. Vendere La Mantia e tenere Farias (chiesto dalla Fiorentina) infortunato? Vendere Tabanelli prima di completare il reparto, reparto che ora punta tutto sulla scommessa Barak? Ma soprattutto, che senso ha mettere fuori rosa Imbula per due mesi, se non lo vuole nessuno? 

Insomma, in conclusione siamo ancora qui con un enorme punto di domanda in fronte riguardo ai colpi di mercato giallorossi e con la certezza pero’ che ci sarà da lottare e che forse, in fin dei conti, è questo l’aspetto su cui il Lecce deve migliorare di più.

 

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