LECCE-ENTELLA: L’ARTE DEL (NON) SAPERE

Sapere è potere! Un mantra che tutti conosciamo molto bene. Vuoi per la nostra innata sete di Sapienza, vuoi per la nostra altrettanto onnipresente bramosia di curiosità, ce lo ripetiamo spesso. Tuttavia, metterlo in pratica non è per niente facile.

Innanzitutto, c’è la complessità di stilare la lista dei “Saperi”. Saper essere (e chi), Saper fare (e cosa), Saper parlare, Saper ascoltare, Saper capire e così via, potremmo continuare all’infinito. Poi, l’impresa ardua è il capire, tra i tanti, quelli che ci toccano personalmente.

“Chiunque può sapere. Il difficile è capire”

affermava il grande Einstein . E come dargli torto. Anche se, a dir il vero, non è proprio valido per tutti.

Certo, non per noi cuori leccesi, che i “Saperi” necessari, dopo Lecce-Virtus Entella, li abbiamo capiti, confermati e scritti belli chiari sulla fronte. Senza dubbio, in primis il Saper vincere. Subito dopo, taggato a ruota, in parallelo, il Saper convincere. Eh già, veniamo al dunque. Ovvero al Via del Mare, per la sfida infrasettimanale della ventiseiesima giornata, settima di ritorno, del Campionato di Serie B.

Contro l’ultima in classifica, i giallorossi partono conquistando il campo senza mezzi termini. Tanto che intorno al ventesimo minuto arrivano due nitidissime occasioni. La prima, schiacciata di testa, deviata in corner dal portiere. La seconda, invece, un piattone clamorosamente spedito alto, da sotto porta, quasi dentro l’area piccola. A seguire, dopo cinque minuti, un altro tiro da posizione favorevole, defilata sulla destra, bloccato a terra dal portiere. Dopodiché i biancocelesti di nome, in tenuta grigia di fatto, controllano senza troppi affanni, fino all’intervallo.

Nel secondo tempo, cliché più o meno simile con dominio territoriale della squadra salentina. Una doppia chance sprecata al minuto cinquantacinque è l’anticamera di una serie “capotica” di cambi tra le fila giallorosse che non sortisce alcun effetto sostanziale.

Eppure, quasi allo scadere, l’estremo difensore ligure, in versione “the wall”, si supera su colpo di testa ravvicinato a botta sicura. Niente da fare, quindi. Neanche cinque minuti abbondanti di recupero aiutano a sbloccare il risultato.

Lecce-Virtus Entella termina con un altro incredibile pareggio, questa volta sul punteggio iniziale di zero a zero. Sembrerebbe essere mancato solo il gol.

E allora,

magari domani cambiamo vita, che ne sai?

cantava Avincola, live, in straordinaria contemporanea sul palco sanremese

Che ne sai? Dimmi che ne sai

– caro Lecce nostro, tanto per rimanere in tema di sapere –

Magari faccio gol! Vinciamo la partita.”

Speriamo. La prossima. Anche se i punti persi in una gara non si accumulano nella posta in palio di quella successiva, è bene ricordarlo, almeno avremo imparato che quello che sappiamo (o pensiamo di sapere) non sempre rispecchia la realtà e, comunque, ha una data di scadenza.

Sì, il Sapere, nel calcio come nella vita, più che un potere potremmo definirlo un’arte. L’arte del Saper vivere, quella che qualcuno ha pensato potesse consistere nell’avere gli occhi di chi ne ha passate tante e il sorriso di chi le ha superate tutte.

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2 Comments

  • Posted 5 Marzo 2021 5:50 pm 0Likes
    by sangel

    Basta sapere te ce’ morte imu murire…

  • Posted 6 Marzo 2021 12:43 am 0Likes
    by Linda

    La lista dei ” sapere” mi piace tantissimo! E quante volte l’ho stilata……come chiunque credo. Ma capire chi sei e dove vuoi andare a parare, concretizzare le intenzioni è tutt’altro. Difficile direi! E non è sempre vero che sapere è potere…. spesso sai ma proprio non puoi…e altrettanto spesso puoi, ce la fai e non sai neanche come. Perciò magari…..domani….chi lo sa ” facciamo gol e vinciamo la partita”. O forse no!

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