LECCE-ASCOLI: UNA QUESTIONE DI EMOZIONI

Diciamolo subito e con molta franchezza: è sempre una questione di emozioni.

E’ la questione delle questioni, quella che di certo non manca mai. In nessun luogo e a nessuno.

Le emozioni sono spesso difficili da riconoscere e, forse, ancor più da esprimere e da condividere, ma sono quelle che ci infiammano o ci spengono. Sono l’essenza della vita stessa. Ci condizionano, nel bene e nel male, più di qualsiasi altra cosa.

“Noi siamo fatti di emozioni.

– affermava il mai dimenticato pilota di Formula Uno, Ayrton Senna –  

Noi tutti cerchiamo emozioni, sostanzialmente. È solo questione di trovare il modo di sperimentarle.”

Sì, un’altra questione di … Una questione nella questione, perché in realtà di modi di sperimentare emozioni ce ne sono tantissimi. Ciascuno trova i propri. Un sentimento forte che diventa sensazione, un momento topico, un incontro speciale, uno sguardo occhi negli occhi. Tutti modi personalissimi e singolari attraverso cui percepiamo particelle di noi librarsi nell’aria, fluttuare all’intorno, dentro e fuori noi!

Noi cuori leccesi, attraverso Lecce-Ascoli, ennesima ormai, gara infrasettimanale, valida per la ventisettesima giornata del campionato di Serie B, ottava del girone di ritorno.  Al Via del Mare una sfida già palpitante nelle premesse per il vedere fronteggiarsi due squadre provenienti entrambe da una bella vittoria. Per di più, una, il Lecce, tra le migliori in casa e l’altra, l’Ascoli, tra le migliori in trasferta. Quindi, altro non ci si poteva aspettare che fosse una questione di emozioni.

Anche se i primi venti minuti di gioco, per la verità, scorrono via senza particolari apprensioni. Molto equilibrio, tattico e agonistico, fatto di fraseggi prolungati a ritmo alquanto blando. Al primo vero affondo, però, al ventiquattresimo, i giallorossi la sbloccano. Centralmente, dalla tre quarti, palla in verticale, controllo dal limite dell’area e rapida conclusione rasoterra. Il portiere la tocca, senza riuscire a deviarla più di tanto. La sfera bacia il palo interno e si insacca. Il Lecce sulle ali dell’entusiasmo prova a colpire ancora su schema da calcio piazzato. Il tiro da posizione defilata questa volta è parato. In chiusura di primo tempo arriva una prima reazione dell’Ascoli. Sugli sviluppi di un corner, l’ottimo colpo di testa è sventato da un altrettanto ottima parata.

In avvio di ripresa, una palla persa dagli ospiti non è capitalizzata dal Lecce. Il raddoppio giallorosso è comunque solo rinviato di qualche frangente. Al decimo, vibrante combinazione per vie centrali. Il portiere ospite, a tu per tu, prima respinge due bordate potenti, poi al terzo tentativo si arrende sullo splendido colpo di tacco del capocannoniere della cadetteria. Sotto di due reti il Picchio marchigiano traballa, cincischia, perde malamente un’altra palla in zona offensiva. I Lupi salentini, tuttavia, sulla ripartenza a tutto il campo, palla al piede, sprecano una ghiottissima chance per chiudere la partita. Lo scampato pericolo scuote i bianconeri. La girandola di cambi intorno al sessantesimo, sortisce per loro gli effetti sperati. Al settantesimo accorciano le distanze con un potente sinistro sul primo palo, su palla messa a centro area dalla linea di fondo. L’inerzia della gara ora si capovolge. L’Ascoli ci crede e comincia a pressare con asfissiante continuità.  Fioccano le occasioni per il pareggio. La più clamorosa a quattro dal novantesimo. Tiro forte dalla distanza, l’estremo difensore giallorosso è battuto. Il palo, però, stavolta ci salva. Il pallone si stampa sul montante interno di sinistra della porta leccese, danza lungo la tutta la linea fino a uscire da quella di fondo, sul lato opposto. L’apnea di emozioni non è ancora finita. Anzi, si ribalta ancora. Al terzo dei cinque minuti di recupero, micidiale ripartenza giallorossa, palla in area avversaria, entrata fallosa della difesa. Rigore! Palla sul dischetto. C’è chi si gira dall’altra parte. Il destro dal dischetto rasoterra è nello specchio. Il portiere intuisce, ma non può nulla. La palla si infila in rete alle sue spalle. E’ l’episodio finale che chiude un cassetto delle emozioni che sembrava incastrato in apertura.

Lecce-Ascoli, avvincente fino alla fine, termina col risultato di tre a uno per i nostri. Una vittoria molto importante che consente al Lecce di prendersi in solitaria il primato della classifica. Soprattutto una vittoria da grande squadra, seppur ottenuta con grande sofferenza nel finale.

“Il cuore sta benissimo – commenta il presidente @SaverioSD solo perché sono allenato a questa girandola di emozioni alle quali devi sopravvivere giocando al ritmo di una partita ogni tre giorni.”

 

Indubbiamente, nel calcio come nella vita, è sempre una questione di emozioni. Proprio sulla loro girandola quotidiana occorre allenarsi per compiere quel “salto misterioso” che indistintamente tutti, prima o poi, siamo chiamati a compiere fra l’Invisibile e il visibile, fra l’Interiore e l’esteriore, fra il Sentire e il ri-conoscere.    

E allora, Forza Lecce nostro! Forse,

capire tu non puoi

– cantava Lucio Battisti 

Tu chiamale se vuoi emozioni … Tu chiamale se vuoi emozioni.” Forse, capire non lo possiamo neanche noi. Ma, forse, è davvero bellissimo per questo!

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1 Comment

  • Posted 7 Marzo 2022 10:14 pm 0Likes
    by Graziano

    Davvero una girandola di emozioni questo campionato.
    E le emozioni ci regalano ricordi che fanno rivivere in noi quelle stesse emozioni nel corso del tempo, anche per tutta la vita.
    Forza Lecce! Donaci grandi emozioni da portare per sempre con noi!!

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