MONZA-LECCE: UNA QUESTIONE DI BELLEZZA

Da sempre poeti e filosofi hanno cercato di racchiuderne il concetto all’interno di una semplice definizione. Ma la bellezza è sempre restata un grande mistero.

Né a parole, né a schemi, né a forme di nessun tipo, rivela mai la sua intima verità.

Solo lo sguardo del cuore può percepirla come esperienza. Un’esperienza forte e sproporzionata che eccede la nostra misura, che dentro ci inquieta e fuori ci incanta.

Perché la bellezza la si trova innanzitutto dentro di noi, è vero. Ma la si trova anche fuori. Nell’atmosfera di un’alba o di un tramonto, nelle parole di una poesia, nelle pennellate di un quadro, nelle note di una canzone.

 

Noi cuori leccesi, nelle giocate di una partita. Per l’occasione, in quelle di Monza-Lecce, valida per la ventiseiesima giornata del campionato di Serie B,settima del girone di ritorno. Big match domenicale tra due squadre di vertice, forse propriamente non decisivo, ma sicuramente con in palio una bella porzione di speranze di promozione.

Tanto più che, si sa, “bellezza e follia vanno sovente insieme” recita un noto proverbio. E quindi dopo la follia “suicida” contro il Cittadella, questa contro il Monza non poteva che essere una questione di bellezza.

 

Certamente anche per la bella cornice di pubblico del “Brianteo U-Power Stadium”, sold out nei circa settemila posti dell’attuale capienza, di cui ben milleseicento occupati da salentini.

In avvio sono subito pericolosi i brianzoli. Al secondo minuto, tiro al volo da posizione discreta. Alto sulla traversa. I primi veri brividi, però, sono tutti leccesi. Palla conquistata sul lato sinistro del fronte di attacco, penetrazione in area del Monza e destro rasoterra a girare. La conclusione si stampa sul palo! Gli attacchi continuano senza risparmio di energie da una parte e dall’altra. E al ventesimo sono i padroni di casa a sfiorare il vantaggio. Pennellata da destra e bel colpo di testa. Solo per una deviazione termina a lato di poco. Quattro minuti più tardi, il Lecce su azione corale va a segno, ma fermi tutti. VAR Review. Gol annullato per (presunto) precedente fallo sul portiere. Da qui in avanti, le due squadre tirano il fiato. Fino al duplice fischio arbitrale si controllano vicendevolmente con prudenziale rispetto.

Secondo tempo. Subito occasionissima per il Monza che parte forte come nel primo. Cross dalla destra in area e tiro da distanza ravvicinata che, meno male, incredibilmente non inquadra lo specchio. Il Lecce prende respiro e rilancia. Al minuto cinquantaquattro si invola in area che è una bellezza. Strattonata fallosa della difesa. E’ rigore! Dal dischetto, l’esecuzione è impeccabile: portiere in tuffo da una parte e pallone rasoterra in rete dall’altra per il meritato vantaggio dei giallorossi, in tenuta azzurra per l’evenienza. Discorso chiuso? Neanche per sogno. I biancorossi ci provano come un martello. Trascorsi appena due minuti, con una potente bordata da fuori, a lato di poco. Poi, al sessantacinquesimo, con un sinistro che letteralmente sfiora il palo di destra. Poi ancora, al settantaseiesimo, è il portiere leccese, con una elastica scivolata da hockey, a respingere un diagonale dalla sinistra che sembrava vincente. Nell’ultimo quarto d’ora il Lecce si difende con calma e sangue freddo.

E belle calde ripartenze. Su una di queste, in pieno recupero, al secondo dei quattro minuti concessi, dribbling nel cuore dell’area e tiro. La traiettoria lascia tutti col fiato sospeso. Il pallone bacia prima il palo di sinistra, poi carambola su quello di destra – in totale sono diciassette i legni colti finora. Poi torna in campo per una facile ribattuta. E’ gol. La gioia, però, dura il tempo di un secondo annullamento del VAR, questa volta per millimetrico offside. Dal possibile zero a due, al quasi uno a uno. All’ultimissimo respiro è ancora l’estremo difensore giallorosso a salvare il risultato con un respinta di piedi su diagonale dalla destra a botta sicura.          

 

Monza-Lecce, dunque, alla fine si chiude davvero in bellezza per i nostri, col punteggio di zero a uno. Una vittoria che ci consente di tenere a distanza lo squadrone lombardo e, soprattutto, di riprendere la vetta della classifica seppur in coabitazione. “Un’impresal’ha definita entusiasticamente il presidente @SaverioSDbellissima!”

 

E

“una cosa bella

– a maggior ragione, un’impresa bellissima –

è una gioia per sempre

– scriveva il poeta britannico John Keats  –

cresce di grazia, mai passerà nel nulla”.

Sì, perché, nel calcio come nella vita, soprattutto in questo momento della storia in cui ogni cosa sembra sia orientata alla bruttezza del profitto, del potere e della violenza, tutto è sempre una questione di bellezza. Solo l’espressione e la percezione della Bellezza, che tante volte ci appare come una rivelazione meravigliosa, come un dono inatteso, come una novità sorprendente che sovverte il tempo e le nostre esperienze, può farci vibrare il cuore d’Amore fino a restituirci la vera essenza della nostra esistenza.

Perciò, Forza Lecce nostro. Continua così, provaci ancora alla prossima,

“prova un po’ a innamorarti di te

canta Eros Ramazzotti –

non negarti la bellezza di scoprire quanti amori coltivati puoi far fiorire, sempre se tu vuoi… ”

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